
L’abbassamento a 16 anni dell’età minima per accedere ai locali notturni è una delle principali novità della revisione della Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear), posta in consultazione fino al prossimo venerdì. Nelle intenzioni del Consiglio di Stato la misura ha come obiettivo di offrire ai giovani un ambiente e degli spazi controllati, con regole ben precise. Se l’età di accesso verrà abbassata, quella per consumare alcolici nei locali notturni rimarrà invariata, ovvero 18 anni. La proposta non fa l’unanimità tra le sezioni giovanili dei partiti, che abbiamo contattato per capire come è stata accolta la misura.
Per i Verdi le priorità sono altre
"Questa modifica di legge è stata venduta come una modifica per le persone giovani e per adeguarsi al resto della Svizzera e alla vicina Italia”, commenta Noemi Buzzi, co-coordinatrice dei Giovani Verdi. “In realtà riteniamo che si tratti di una proposta puramente commerciale e che non risponde ai problemi dei giovani di oggi. Viviamo in un Cantone che è sempre più anziano. Saremmo più favorevoli a delle leggi che rivendicano maggiori diritti politici per i 16enni o a dei luoghi in cui la cultura indipendente abbia spazio per crescere".
Anche per la Giso…
Che le discoteche per i 16enni non siano la priorità è opinione anche fra alcuni esponenti della Gioventù socialisti. “Parlando a titolo personale, in linea di massima non mi oppongo all’abbassamento a 16 anni dell’età per entrare nei locali notturni, anche se preferirei una politica giovanile diversa, che guardasse alla creazione di spazi per i giovani e a temi di maggiore impatto, come ad esempio la salute mentale, dato che dopo il periodo Covid in diversi hanno avuto problemi legati proprio alla salute mentale”, ci dice Laura Guscetti, membro di comitato della Giso. In merito invece alla possibilità di abbassare a 16 anni anche l’età per acquistare alcolici, “personalmente ritengo che sarebbe meglio mantenerla a 18, perché il consumo di alcolici può portare facilmente a dipendenze e avere un impatto a livello di salute del corpo”.
…e i Giovani UDC
“È una soluzione che non risolve il problema della mancanza di spazi per i giovani”, sostiene Diego Baratti, presidente dei Giovani UDC. “È inoltre difficile, se non impossibile, assicurarsi che la vendita di alcol non raggiunga i minorenni. Credo piuttosto che sia bene potenziare altre cose, come le società sportive, all’interno delle quali un giovane può anche vivere una crescita personale”. Anche sul lato economico, aggiunge Baratti, “non sono certo che la misura comporti un beneficio per le discoteche. Subentrerebbero altri costi, sicurezza in primis. Più interessante potrebbe invece essere l’apertura di questi locali la domenica pomeriggio, con la sospensione della vendita di alcol a tutti”.
GLRT tendenzialmente favorevole
Tendenzialmente favorevoli sono invece i Giovani Plr. “Come GLRT ci siamo sempre fatti promotori delle libertà personali dei giovani", spiega Daniel Mitric, presidente dei giovani liberali radicali ticinesi. "Io sono tendenzialmente favorevole all’abbassamento a 16 anni, anche se ritengo che il tema vada approfondito. Ciò che va messo in risalto secondo me è che la società deve essere pronta a mettere in atto una responsabilizzazione dei giovani, evitando il paternalismo. Non è vietando che si risolvono i problemi. Ben venga questa proposta se ci può aiutare ad andare verso politiche giovanili più sostenibili in generale. Se i giovani necessitano di vivere una vita da giovani bisogna dargliene modo. La proposta arriva inoltre con un tempismo perfetto, dato che i giovani escono da un periodo complicato caratterizzato dalla pandemia di coronavirus. Questo è un punto di partenza, dal quale si possono affrontare ulteriori temi, come ad esempio il diritto di voto”.
I giovani de il Centro favorevoli, ma con regole precise
Anche i giovani de il Centro si dicono favorevoli alla misura, ma chiedono regole chiare per impedire che i minorenni consumino alcol. “Di principio siamo d’accordo, ma con moderazione”, ci spiega Marco Profeta, presidente dei giovani de Il Centro. “Certi criteri dovranno essere rispettati, soprattutto per quanto riguarda il consumo di alcol. In un ambiente affollato e caotico come la discoteca, sarà difficile per il barista chiedere a tutti il documento. Sarà necessario un regolamento specifico con delle misure straordinarie. Penso per esempio a un braccialetto per i minorenni, anche se questo non dà garanzie sul rispetto del divieto. Bisognerà insomma identificare misure eccezionali per evitare distorsioni”. Dal punto di vista economico, Profeta ritiene che non ci sia un grande interesse. “È vero che si apre a un nuovo bacino di consumatori, ma non hanno comunque un grande potere d’acquisto”. A titolo personale, Profeta sottolinea che si tratta di un’offerta in più per i giovani dopo un periodo difficile. "Il Covid ha messo in evidenza l’importanza della salute mentale dei giovani. A mio modo di vedere era più opportuno fare investimenti in ambito sportivo e culturale".
Giovani leghisti favorevoli
Linea simile quella dei Giovani Leghisti, di cui Stefano Tonini è presidente. "Con la sovraesposizione mediatica e i social, il 16enne di oggi è molto più attivo rispetto al 16enne di quindici o vent'anni fa. Bisogna mantenere la sicurezza dei giovani e questo potrebbe essere fatto all'entrata del locale, dando un braccialetto ai ragazzi per identificarli". Alcuni esercenti però segnalano che quello del braccialetto è un sistema che non può funzionare, perché basta che un maggiorenne compri dell’alcol per un amico minorenne per vanificare i controlli. Ma questo, replica Tonini, "non è un problema limitato alla discoteca, ma può essere esteso anche al carnevale, al bar o al grotto. Anche in questi casi posso comandare da bere per un mio amico di 17 anni. Non andrei a mirare alla discoteca".