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In questa vicenda “il mio assistito è la parte lesa, siccome vittima dei reati di ripetuta calunnia e di violazione del segreto d’ufficio”. Così si è espresso l’avvocato Renzo Galfetti in merito al “caso” dell’incidente avvenuto sull’A2 a metà novembre del 2023 che ha visto coinvolto il consigliere di Stato Norman Gobbi. Galfetti, in questa vicenda, assiste Gobbi. Assiste e non difende perché, come precisa lui stesso, “non vi è alcun procedimento di alcun genere in cui Gobbi debba essere difeso”. Secondo l’avvocato “il segreto è stato violato da chi ha riferito in merito all’incidente a terzi e ha consegnato a terzi copie di documenti riservati, poi utilizzati dai media in modo distorto”.
“Si è passato il segno”
La calunnia, si legge ancora, “è commessa da chi riferisce, distorcendoli o dandoli per veri, fatti non verificati debitamente. Si tratta in sostanza di una gara della panna montata…senza panna, ma che lede gravemente l’onore del consigliere di Stato”. Gobbi “è un politico, un personaggio pubblico, e ben sa se deve tollerare critiche e pettegolezzi, ma qui si è abbondantemente passato il segno”. Ciò “non è ammissibile e non è serio: non è e non sarà tollerato”.
“Si attenda la risposta del Governo”
In conclusione, Galfetti afferma che serietà, etica e rigore giornalistico “imporrebbero perlomeno di attendere la risposta del Consiglio di Stato alle domande parlamentari pendenti (tra cui un’interpellanza di Fiorenzò Dadò, ndr), evitando di fornire indicazioni false o comunque non seriamente valutate ed accertate”. Nel rispetto delle verifiche che il Governo è chiamato a svolgere “il mio assistito si astiene da qualsiasi richiesta di informazioni gli viene rivolta”.