Introdotto lo scorso anno nel Giura bernese, il piano sanitario "Viva" sbarca anche in Ticino. E lo fa grazie alla collaborazione fra pagante - l'assicuratore Visana - e prestatore di servizi medici, Swiss Medical Network. Gruppo, quest’ultimo, a cui fanno capo le cliniche Sant'Anna e ARS Medica, e che attraverso l'acquisizione dei 10 centri medici presenti nel nostro cantone, disporrà ora di una più stretta collaborazione tra cure ospedaliere specialistiche e cure ambulatoriali di base. Secondo Antoine Hubert, membro del CdA di Swiss Medical Network, si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma. “Il sistema di cure integrate porta al cliente il beneficio di essere gestito anche quando è sano e non ha problemi”, afferma Hubert ai microfoni di Ticinonews. Quando poi i problemi si manifestano “ha la sicurezza di avere prima un medico di famiglia e, successivamente, una coordinazione tra tutte le cure che farà”.
L’ospedalizzazione a domicilio
Miglior coordinamento fra i vari attori, dunque, ma anche altre soluzioni, come un maggior ricorso all'ospedalizzazione a domicilio, da non confondere con cure a domicilio o Spitex. “L’ospedalizzazione a domicilio consiste proprio nello scegliere una casistica che, invece di essere curata in nosocomio a un costo per la sanità di 1’000-1'200 franchi al giorno, ha un regime che consuma 3-500 franchi al giorno, senza pericoli o rischio di riospedalizzazione”, spiega il Ceo Dino Cauzza. “È un modello che in Svizzera tedesca è già diffuso, accompagnato da ricerche scientifiche che dimostrano la sua fattibilità. Si tratta di una delle grandi risposte al sistema sanitario: noi oggi ospedalizziamo troppo”.
La questione della libertà di scelta
È però indubbio che i modelli alternativi come quello proposto da "Viva" portano con loro un certo numero di perplessità, anzitutto per quanto riguarda la libertà di scelta da parte dei pazienti. Hubert ricorda tuttavia che “la persona che sottoscrive "Viva" viene con il suo medico di famiglia. Qualora ne fosse sprovvista, ne proponiamo noi uno della nostra rete”. Il paziente “dovrà poi passare attraverso quel medico di famiglia per tutto ciò che concerne la sua salute, ma la libertà di scelta resta e, soprattutto, rimane il fatto che un’assicurazione di base può essere cambiata ogni anno, in ottobre e a novembre”.
Cauzza: “Il sistema induce a consumare il necessario”
Vi è poi la questione finanziaria. Se da un lato coordinamento è sinonimo di ottimizzazione, dall'altro più servizi, ad esempio in ambito di prevenzione individuale che vengono offerti gratuitamente, potrebbero avere un impatto sui costi e, di riflesso, sui premi. Secondo Cauzza il saldo è però positivo. “Viva" nel Giura bernese ha avuto zero franchi di aumento per la franchigia a 300. È l’unico prodotto in Svizzera che non ha avuto un incremento”. Spostandoci in Ticino, "Viva" su Lugano "è la seconda più a buon mercato e sono convinto che con il coordinamento che proponiamo ai membri, potremo sicuramente mantenere i premi come li abbiamo proposti oggi (o con aumenti minimi), perché il sistema induce a consumare il necessario e non troppo”, conclude Cauzza.