Ticino
In Ticino si cercano controllori del traffico aereo
Redazione
un anno fa
Per la prima volta sono state aperte nel nostro Cantone le selezioni per giovani aspiranti sentinelle dei cieli. Dias: “È una figura professionale poco conosciuta, per questo spesso fatichiamo a colmare i vuoti”.

C’è chi da grande vuole fare il medico, l’avvocato o l’ingegnere e chi, volendo, potrebbe fare il controllore del traffico aereo. In Ticino, infatti, al momento c’è penuria di questa figura lavorativa, necessaria per i due aeroporti presenti sul territorio. Una professione poco conosciuta alle nostre latitudini. Per questo, su mandato della Confederazione, l'ente svizzero per la navigazione aerea Skyguide svolgerà per la prima volta il processo di selezione in Ticino per cercare nuovi giovani. Sono necessarie caratteristiche ben definite, spiega il controllore del traffico aereo Stefano Dias. "La prima cosa è avere una maturità o un attestato federale di capacità. Il secondo punto riguarda l'età: si parte da un minimo di 18 anni fino a un massimo di 28 per poter partecipare alle selezioni. Ci sono poi altre condizioni: la nazionalità svizzera se si vuole lavorare con le forze aree, l'inglese e poi altre caratteristiche, come spirito logico, multitasking, lavoro di squadra e un senso di responsabilità".

Un lavoro di squadra

Si tratta di un lavoro tutt’altro che in solitaria e bisogna saper giocare in squadra: "Siamo in contatto con tutto quello che ci circonda: lo spazio aereo di Milano e Zurigo”, racconta Simone Antonini, controllore del traffico aereo. “Siamo sempre in contatto con loro: tutto quello che facciamo noi, va a influenzare anche gli altri". E nei due aeroporti di Lugano-Agno e Magadino, per quanto piccoli, il lavoro non manca. "Alcune volte siamo ai limiti di capacità”, prosegue Antonini. “Attorno a noi c'è tanta montagna, quindi abbiamo poche possibilità di deviare gli aerei: ci sono rotte standard che devono seguire. E si vola più di quello che si pensa: abbiamo tanto lavoro con gli elicotteri che attraversano lo spazio aereo”.

La formazione prevista

Sono 4 le figure necessarie per poter colmare il vuoto professionale. Professione che potrà essere svolta dopo un periodo di formazione. "Si comincia con l'istruzione base, ossia la teoria”, spiega il responsabile della scuola Skyguide Academy Christian Lareida. “Dopo tre mesi, si va in simulazione. Alla fine del corso base, si hanno le conoscenze generiche per approfondire altre discipline". Si tratta dunque di essere “gli occhi nel cielo”, guidando gli aerei attraverso le sfide meteorologiche e logistiche, garantendo decolli, atterraggi e sorvoli sicuri e tempestivi, restando sempre in contatto con i piloti. “È bello poter interagire con  persone con diversi background, dal professionista della Rega al pilota della ‘domenica’, ed aiutarli nei momenti di difficoltà o di tensione con una voce tranquilla che li possa portare di nuovo a terra”, conclude Dias.