Sul tema sono stati versati fiumi di inchiostro. La figura del medico del traffico è più volte finita al centro delle polemiche in passato, sia per le tariffe giudicate erroneamente troppo elevate, sia perché per molto tempo l'unica figura a cui i conducenti si potevano rivolgere per riottenere la propria patente, revocata per infrazioni gravi (come alcol al volante o guida sotto effetto di stupefacenti), era concentrata in un solo medico in Ticino, la dottoressa Mariangela De Cesare a Chiasso. Negli ultimi due anni non si è poi saputo più nulla, ossia da quando nel frattempo l'unico altro centro medico autorizzato a eseguire esami di questo tipo, costituito da un’antenna del Centro universitario romando di medicina legale (CURML) a Bellinzona, ha chiuso i battenti nel giugno 2022. Qualche settimana fa il tema è poi ritornato alla nostra attenzione, quando nelle e-mail di redazione è giunta una segnalazione dell'avvocato Tuto Rossi all'indirizzo della divisione della giustizia, in cui denunciava il ritorno del monopolio della dottoressa De Cesare.
Un contenzioso che va avanti da anni
Stando a Rossi, la dottoressa si rifiuta di accogliere i suoi clienti, che sono quindi costretti ad andare fuori Cantone. L’avvocato, ricordiamo, ha un contenzioso legale con la dottoressa e quest'ultima, che esercita come libera professionista e non opera su mandato del Cantone, ha tutto il diritto di decidere chi visitare o meno. “Come perito devo evitare di mettermi in situazioni stressanti e rimanere imparziale, ho solo agito secondo scienza e coscienza”, ci spiega, ricordando che in passato ha ricevuto insulti e anche minacce di morte sui social in seguito agli attacchi dell’avvocato. “La situazione, nel frattempo, si è risolta e non è più d’attualità”, precisa. Anche i clienti di Rossi possono dunque rivolgersi al centro medico del traffico a Chiasso. Ma al di là delle questioni personali, c’è effettivamente una carenza di medici del traffico di livello 4 in Ticino? Abbiamo cercato di fare un po' di chiarezza, facendo anche un confronto intercantonale.
30 medici del traffico in tutta la Svizzera
In Ticino, come detto, l’unico centro che effettua esami per valutare l’idoneità alla guida è quello gestito dalla dottoressa De Cesare, dove si possono effettuare perizie in lingua italiana, francese e inglese. Esistono comunque altri medici autorizzati in Svizzera “ai quali ogni periziato è libero di rivolgersi”, ci fanno sapere dalla Sezione della circolazione. In totale sono 30 i medici del traffico di livello 4 attivi in Svizzera, per un totale di 38 luoghi in cui è possibile svolgere una perizia di livello 4. Vi sono infatti alcuni specialisti che sono attivi in più cantoni. Il dottor Christian Palmiere esercita per esempio in cinque luoghi diversi: Losanna, Ginevra, Givisiez, Neuchâtel e Delémont. Da notare comunque che “ci sono Cantoni che non hanno nemmeno un medico di livello 4 sul loro territorio” e altri che “sono nella medesima situazione del Ticino”, evidenziano da Camorino. “Pochi Cantoni ne hanno due e solo Vaud, Zurigo e Berna ne hanno tre o più”.
Pochi o abbastanza?
Una distribuzione di specialisti, dunque, un po’ a macchia di leopardo. Ma il loro numero è sufficiente per soddisfare le richieste? Secondo la Società svizzera di medicina legale (SSML), che rappresenta i medici del traffico, non c’è carenza in questo ambito. “La cosa importante è che ci sia una buona distribuzione di specialisti in medicina del traffico in tutte le parti del paese e in tutte le lingue nazionali”, ci spiega Matthias Pfäffli, presidente della SSML. “Non è necessario che operino nello stesso Cantone, ma che siano raggiungibili in tempi ragionevoli. Ci sono anche Cantoni in cui, viste le loro dimensioni, non avrebbe senso avere un medico del traffico. Dal nostro punto di vista la distribuzione è garantita”. Del resto, aggiunge, non ci sono Cantoni che hanno segnalato una carenza concreta di tali specialisti. E se di carenza si vuole parlare, è una questione che riguarda tutto il settore medico, sottolinea Pfäffli. "Trovare medici che vogliano lavorare nella medicina del traffico è probabilmente altrettanto difficile quanto trovare personale in altre discipline specialistiche. La parola chiave qui è carenza di medici".
La formazione per diventare medico del traffico
Pur non riconoscendo una carenza specifica nel settore, è tuttavia innegabile che la formazione per diventare medico del traffico SSML di livello 4 è più articolata rispetto ai medici degli altri livelli (i medici di livello 1 valutano l’idoneità alla guida per chi ha superato i 75 anni; quelli di livello 2 eseguono perizie legate ai conducenti titolari di categorie professionali; quelli di livello 3 eseguono approfondimenti su casi dubbi dei due livelli precedenti e su casi particolari). Oltre a dover essere in possesso del titolo di medico FMH, il medico del traffico di livello 4 deve seguire una formazione pratica presso un centro di formazione di medicina stradale per la durata di almeno due anni a metà tempo, eseguendo un minimo di 300 perizie. “I medici di livello 1, 2 o 3 devono invece frequentare solo un corso di un giorno. Il Livello 1 può essere conseguito anche semplicemente attraverso un'autodichiarazione online delle competenze rilevanti”, fanno sapere dalla SSML. Medici che, tra l’altro, in Ticino vengono formati tutti dalla dottoressa De Cesare, esperta in questo ambito e vicepresidente del CREACA (collegio romando di esperti in idoneità alla guida).
Gli esami concernono una minima parte di conducenti
Ma quante persone devono effettivamente rivolgersi a un medico del traffico di livello 4 annualmente per fare questi esami? Stando ai dati forniti dal Cantone, in Ticino nel 2023 sono state ordinate 607 perizie, di cui 455 sono state consegnate alla Sezione della circolazione. A fronte di 311'739 conducenti, si tratta di circa lo 0,14% di persone verificate. Un numero esiguo, dunque, che non ha mai comportato ritardi nell’esecuzione delle perizie. “La presenza di almeno un medico del traffico con studio fisso in Ticino è da considerarsi una situazione positiva nel confronto intercantonale”, puntualizza il Cantone, senza che ciò significhi che non si stia, attivamente, cercando di migliorare ulteriormente la situazione.