
In Ticino ci sono circa un centinaio di casi all’anno di persone che si trovano in tale difficoltà, per diverse ragioni, da non potersi più permettere un tetto sopra la testa. Per aiutarle è però da oggi, sabato, disponibile Casa Marta, una struttura di prima accoglienza per i senzatetto ticinesi nel cuore di Bellinzona.
"Noi abbiamo il compito di rimetterli nella società"
“Sono persone che sono rimaste senza un alloggio, sfrattate, dimesse da strutture di cura, che non sanno dove andare, anziani in attesa di andare in casa di riposo, quindi delle persone che qui possono trovare un letto per dormire, dei pasti caldi, e anche soprattutto un aiuto a ritrovare quei legami affettivi e sociali, un lavoro e una casa. Noi qui abbiamo il compito di rimetterli nella società, ridare a loro il diritto di cittadinanza”. È questo quanto descritto ai microfoni di Ticinonews dal presidente della Fondazione Casa Marta, Renato Minoli, che offre all’omonimo stabile una struttura di prima accoglienza per i senzacasa. Una dimora che è costata 5 milioni di franchi di cui 450.000 dati dal Cantone, mentre 650.000 dalla Città di Bellinzona, e altri 2 milioni dalle donazioni. Dunque sono circa 2 i milioni che restano da coprire con il debito ipotecario, per cui la Fondazione sta cercando una soluzione.
Luca Buzzi "ci ha creduto fino in fondo"
Nel frattempo Casa Marta e quello che può offrire sono diventate una realtà, ed è stata creata una targa commemorativa a chi ha creduto in questo progetto sin dall’inizio, il compianto promotore e fondatore Luca Buzzi: “(Lui) ci ha creduto fino in fondo, e la sua tenacia ha permesso di arrivare qua, perché altre persone si sarebbero fermate ai primi ostacoli, e ce ne sono stati diversi. Adesso non è però il momento di rivangare questi problemi, ma vogliamo pensare al futuro e penso che Luca Buzzi sarebbe stato fiero di questo risultato”, afferma Minoli, che ha spiegato a Ticinonews che ci sono già delle richieste. Cosa che mette luce sul fatto che anche in Ticino è possibile per diversi motivi trovarsi in una situazione di povertà e fragilità tali da non avere un tetto sopra la testa.
Dai 70 ai 100 casi annui in Ticino
Lo conferma a Ticinonews il consigliere di Stato Raffaele De Rosa: “Abbiamo annualmente tra i 70 e i 100 casi, che sono spesso fragili, vulnerabili, sommersi e invisibili, potremmo quasi dire, ed è quindi importante dare un sostegno a queste realtà che sul territorio si adoperano per dare un supporto, un tetto, un pasto caldo e un’accoglienza, una consulenza a bassa soglia per permettere a queste persone di riprendere in mano la propria vita e cercare di aiutarle anche valorizzando la rete sociale che è ben sviluppata nel nostro cantone”.
Una realtà importante per Bellinzona
Casa Marta con i suoi 32 posti letto andrà ad accostarsi ad altre realtà simili di questo tipo in Ticino, come ad esempio Casa Martini a Locarno, e con cui intende lavorare per creare della sinergie. La struttura di cui si è discusso per decenni è un’altra opera importante per Bellinzona, ha dichiarato il sindaco della città, Mario Branda, ai microfoni di Ticinonews: “È importante perché costituisce un tassello di un mosaico più ampio. È vero che Bellinzona ha tanti progetti che dovrebbero svilupparla dal punto di vista economico, sociale, della formazione e ricerca, però non è una città che può dirsi completa se non con strutture come Casa Marta, che daranno accoglienza a persone più vulnerabili e fragili, ma che comunque fanno parte della nostra società. Io credo che sia fondamentale sotto questo punto di vista che una citta che si vuole nuova come Bellinzona possa anche dotarsi di strutture come questa e rispondere a dei bisogni che sono presenti sul territorio”.