Salute
Influenza, Merlani: "Senza vaccino le persone vulnerabili rischiano un decorso grave"
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Redazione
7 ore fa
È tempo di vaccinarsi, il DSS invita a proteggersi in vista della stagione fredda contro l’influenza ma anche contro il covid 19. “Il virus ha ricominciato a circolare e alcune persone sono già ospedalizzate” ha detto il medico cantonale Giorgio Merlani. Preoccupazione anche per la minor adesione alle campagne vaccinali dopo la pandemia.

Iniziano i primi virus stagionali e si torna a parlare di vaccinazioni. Il DSS ha infatti emanato le raccomandazioni per le persone a rischio non solo per l’influenza stagionale ma anche per il Covid-19 che è tornato a circolare nuovamente facendo risalire il numero di contagi. Ticinonews ha quindi condotto una lunga intervista con il medico cantonale Giorgio Merlani.

L’intervista

I dati sono chiarissimi, sia per l'influenza che per il Covid, la vaccinazione nelle persone per le persone fragili che rischiano di avere dei ricorsi gravi, aiuta a ridurre la probabilità di un ricordo grave e il rischio di ospedalizzazione. Due le vaccinazioni raccomandate, partiamo da quella dell'influenza. Perché è importante farla?
“L'influenza protegge dai ricorsi gravi della malattia, sappiamo che l'influenza è una malattia fastidiosa per tutti, per le persone più vulnerabili può avere un decorso grave, in rari casi anche decesso. Quindi le persone sopra i 65 anni, tutte le persone adulte che hanno problemi di salute cronici, cardiaci, polmonari, renali anche le donne in gravidanza che hanno problemi di salute sono a rischio di decorsi gravi, così come anche dei bambini che hanno delle malattie croniche o quelli che sono nati prematuri. Queste sono persone che rischiano percorsi gravi. Poi è anche importante vaccinarsi se si è a contatto stretto con queste persone. Io da persona sana sotto i 65 anni, o perché faccio il medico  e lavoro a contatto con delle persone o perché vivo con anziani o malati, vaccinandomi non porto a casa il virus ai miei cari".

 

Si sa già qualche informazione di che tipo di virus influenzale arriverà?
“È sempre la domanda, anche se poi in realtà è difficile valutare esattamente, mi spiego. Quest'anno in Australia sembra che ci sia stato un virus che è circolato con impatto abbastanza forte, ma sembra che i primi casi non confermano la cosa. Quindi piuttosto che speculare e cercare di fare previsioni che poi non si avverano, aspettiamo di vedere che cosa succede”.

 

Quindi questi primi virus che stanno circolando in questi giorni non hanno ancora a che fare con questa influenza che arriverà?
“Soprattutto quella che sta circolando adesso è il coronavirus, soprattutto a livello ticinese, a livello della Romandia abbiamo visto che abbiamo un aumento già abbastanza importante di casi, a livello dei test che si fanno, non si fanno più i test come una volta, però si vede che c'è e più di prima, si trova anche nelle acque reflue e cominciano ad esserci anche un paio di persone in ospedale, ricoverato con il Covid. C'è comunque anche l'influenza, anche quella sta arrivando e il Ticino adesso non ha il naso davanti però sta arrivando e è già presente”.

 

Arriviamo al Covid, seconda vaccinazione che voi raccomandate di fare. È un richiamo in questo caso?
“Sì, per la maggioranza delle persone è un richiamo, ma anche l'influenza in fondo ogni anno è una vaccinazione che ripete. Richiamo si, richiamo no, nel senso che il problema soprattutto sia dell'influenza che de Covid è che il virus muta, cambia, quindi bisogna fare la vaccinazione per stare dietro all'infezione nuova. Quindi più che un richiamo per rinforzare le difese è per adattarla alla versione nuova”.

 

Prima sapevamo tutte le versioni del Covid che girava, adesso a quale siamo? Quali sono i sintomi, è pericoloso?
“Resta diversa dall'influenza, a essere onesto non ricordo neanche io il nome. Ho sentito che negli Stati Uniti c'era una certa preoccupazione però in realtà non conferma avere una maggior aggressività o una maggior probabilità di portare a complicazioni, è lo stesso virus che abbiamo conosciuto nel post pandemico. È però ancora estremamente contagiosa, anche più di prima”.

 

La pandemia ha sensibilizzato maggiormente sulle vaccinazioni, la gente ora tende a farsi vaccinare di più?
“In realtà sembra essere il contrario, perché ci sono state grosse discussioni anche nella società, ci sono stati anche dei fronti gli uni contro gli altri. I dati che vedo mostrano che hanno ridotto in parte la vaccinazione con delle conseguenze gravi, perché soprattutto, non solo a livello dell'influenza e del coronavirus, ma ci sono tutti i gruppi di popolazione che non sono stati più vaccinati in maniera adeguata con riemergenza di patologie, quindi questo è preoccupante. Io spero che la gente sia intelligente a sufficienza da farsi la propria opinione, vedere le cose come stanno, informarsi sulle fonti ufficiali per prendere la propria decisione. Capisco che la polemica del coronavirus, la pandemia ha sollevato dei dubbi, però a freddo, calmatevi, andate a vedere le informazioni e poi prendete la vostra decisione”.