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“JJ” Aeschlimann scende “in pista” per il Consiglio di Stato
© Maffi
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Redazione
2 anni fa
L’ex giocatore e capitano bianconero sarà sulla lista PLR per il governo. “Voglio parlare anche a quella parte di cittadini che non vedono rappresentate le loro sensibilità a livello politico”.

Appesi i pattini al chiodo una quindicina di anni fa, “JJ” Aeschlimann ha deciso di tornare in pista, questa volta per giocarsi una partita politica: un posto in Consiglio di Stato. Lo farà con la maglia del Partito Liberale Ticinese, per il quale è già consigliere comunale a Lugano dallo scorso anno. Nella squadra liberale radicale, finora, per un posto nell’esecutivo cantonale ci sono il consigliere di Stato Christian Vitta e la capogruppo Alessandra Gianella. “Il senso della mia candidatura”, spiega l’ora dirigente sportivo in un’intervista al Corriere del Ticino, “è di parlare anche a quella parte di cittadini che non vedono rappresentate le loro sensibilità a livello politico. Persone che magari hanno perso fiducia nelle istituzioni”.

Nel mirino c’è il DECS

In caso riuscisse ad essere eletto e potrebbe scegliere un Dipartimento, Aeschlimann ha le idee chiare: il Dipartimento Educazione Cultura e Sport. "Anche se ritengo che lo sport sia oggi un po’ sottovalutato. Basta guardare il sito del Cantone, poco spazio è riservato a questo settore e lo dico pur essendo molto attento all’educazione e alla cultura”.

I temi principali da trattare

“Energia e costi della salute sono i due temi a cui i cittadini prestano più attenzione. Sono favorevole alla deduzione fiscale dei premi di cassa malati, ma anche a livello di miglioramento dei processi grazie alla digitalizzazione potremmo fare un salto avanti nella giusta direzione. Quello energetico è un tema complesso, occorre sì investire nel rinnovabile, senza dimenticare però che il nostro benessere oggi non può fare a meno dell’energia nucleare”.

Il cambiamento che “JJ” vorrebbe portare alla politica

“La politica di oggi non compie il passo e si ferma, oppure si arena alle soluzioni semplici e semplicistiche. Soluzioni divisorie e che generano muri. Mi piacerebbe dare vita a una politica che unisce e crea ponti. Sarà una frase fatta, ma da parte mia è autentica”, spiega al CdT.

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