Ticino
La Città di Lugano ha la sua bussola per arrivare al 2050
©Chiara Zocchetti
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Redazione
8 ore fa
Il Municipio ha approvato il piano direttore comunale, uno strumento che dà le linee guida urbanistiche e territoriali per la Lugano del 2050.

Luce verde dal Municipio di Lugano al Piano direttore comunale, che definirà lo sviluppo della Città all’orizzonte 2050. Un documento che delinea la Lugano del 2050 dal punto di vista territoriale e urbanistico e prevede la riduzione dei piani regolatori da 23 a 9. “Averne nove che tengono conto delle diverse regioni e delle varie componenti del nostro territorio è molto più facile a livello di gestione ed elimina un certo numero di disparità", spiega a Ticinonews Filippo Lombardi, capodicastero sviluppo territoriale della Città. Ora il piano direttore approderà sui banchi del Consiglio comunale che potrà però solo discutere – e non votare – le linee strategiche contenute nel documento.  Il passaggio intermedio per la traduzione del Piano direttore in piani regolatori, "sono appunto i piani di indirizzo", si legge nel comunicato stampa della Città di Lugano. "Nei prossimi mesi prenderà avvio la loro elaborazione, toccando anche tematiche sensibili quali gli approfondimenti sulla tutela del patrimonio storico, dei beni culturali, dei nuclei storici e la revisione dei piani regolatori particolareggiati. Per questa fase il Municipio chiede al Consiglio comunale un credito di 3.05 milioni di franchi. I piani di indirizzo saranno in seguito sottoposti al Cantone (Dipartimento del territorio), poi alla consultazione pubblica e in seguito al Consiglio comunale per la relativa adozione. Infine, i piani saranno pubblicati con diritto di ricorso e trasmessi al Consiglio di Stato per l’approvazione cantonale. L’elaborazione degli atti definitivi da sottoporre al Consiglio comunale richiederà un ulteriore credito".

La Lugano di domani

L’elaborazione del Piano direttore comunale, spiega la Città, "parte dall'interpretazione, e dall’applicazione, delle politiche di pianificazione territoriale a livello federale, cantonale e comunale. Su questa base lo Studio Paola Viganò ha elaborato 'Quattro immagini' evocative per il futuro di Lugano. Lugano: Città di Paesi e quartieri; Città Paesaggio; Piccola città globale; Città territorio resiliente. Sono queste le immagini che vengono proposte per affrontare le sfide e i problemi del nostro territorio, ma che restano aperte a possibili sviluppi. Attraverso queste immagini, il rapporto porta lo sguardo verso l’interno della città, con la valorizzazione e la tutela delle strutture urbane di pregio e del paesaggio. Ma anche verso l’esterno, con una riflessione sul posizionamento strategico di Lugano, città situata sull’asse nord-sud e che, per quanto piccola, ha le sue carte da giocare. Il Piano direttore comunale non poteva certo ignorare il cambiamento climatico in atto e le misure necessarie per affrontarlo. Apre infatti a una riflessione sui vari ecosistemi che formano la città, sulla necessità di aumentare e valorizzare gli spazi verdi, la presenza del lago e dei fiumi. Tutto questo proponendo strategie e misure per contenere gli effetti del surriscaldamento globale, per ridurre le emissioni inquinanti, attenuare le isole di calore, creare un nuovo patto città-natura e molto altro ancora". Il compito affrontato dallo Studio Paola Viganò, per l’elaborazione del Piano direttore, "era quello di immaginare lo sviluppo di Lugano all’orizzonte 2050, gettare le basi per armonizzare i vecchi Piani regolatori della città (come detto, oggi ben 23) con l’obiettivo di disporre di uno strumento unitario ma nel contempo rispettoso delle differenze e specificità di un territorio eterogeneo, suddiviso in 21 quartieri, esteso su 75.8 km2 , con una popolazione di circa 68’000 abitanti. Un compito complesso, riassunto in un rapporto di 245 pagine".

Come arrivare alla Lugano del 2050

Per raggiungere gli obiettivi insiti nelle 'Quattro immagini', il Piano direttore comunale "propone strategie suddivise per temi: Rigenerare la città e le sue centralità; Realizzare una rete di spazi verdi; Ripensare le mobilità urbane; Progettare la resilienza". Il rapporto "tratta il tema importante delle aree e dei paesaggi da salvaguardare e riqualificare, pone particolare attenzione all’articolata orografia del territorio (dal lago alla piana, fino ai 2'000 msm del Gazzirola), ai centri civici e agli assi forti del trasporto pubblico, che connettono le varie parti della città. Al contempo propone la valorizzazione dei parchi e degli spazi verdi esistenti, l’aumento di aree permeabili e delle alberature urbane. Misure, queste, che il rapporto accompagna all’incremento del trasporto pubblico e a investimenti per migliorare la mobilità lenta". Data la dimensione sistemica del progetto, conclude la nota, "il Piano direttore è stato elaborato coinvolgendo gli abitanti di Lugano che, attraverso dibattiti e passeggiate, hanno avuto modo di partecipare attivamente – e lo potranno fare anche nelle prossime fasi – alle riflessioni che hanno costituito la base per il futuro della Città di Lugano".