Questo fine settimana al LAC tornerà in scena lo storico spettacolo “Icaro” della Compagnia Finzi Pasca. Un momento importante, nonché particolare perché vedrà tornare in scena proprio il co-fondatore della Compagnia teatrale luganese: Daniele Finzi Pasca. A Ticinonews lo abbiamo quindi incontrato per farci raccontare emozioni e aspettative relative a questa magica rappresentazione.
“Icaro” dice addio al Ticino
Finzi Pasca ci ha spiegato che lo spettacolo Icaro “è sempre in piedi: fino a tre settimane fa ero in Uruguay, con la versione spagnola. A Lugano, o meglio in Ticino, credo che sarà l’ultima volta. Questo fine settimana lo presentiamo in occasione dei 40 anni della Compagnia, un compleanno che stiamo festeggiando”. L'artista ha infatti proseguito dicendo che questa rappresentazione, a Lugano, è già stata presentata in tante occasioni, “ma questa volta spero di portarla sul palco in maniera giusta: sono 33 anni che ci provo, forse questa è la volta buona”. Un'esibizione che dirà quindi addio ai teatri ticinesi, per concentrarsi sul resto del mondo.
“Sono cambiato io, non Icaro”
Icaro ha debuttato per la prima volta nel 1991 e da quel momento ha visto più di 800 repliche. Una domanda che sorge spontanea è il come è cambiato questo spettacolo nel corso di questi 33 anni, dalla prima messa in scena ad oggi. Anche perché a cambiare c’era lo stesso Daniele Finzi Pasca. “L'esibizione è la stessa: fra l’anno del debutto e quello successivo l' abbiamo messa a punto finché non è diventata quella che ho cominciato a interpretare nel corso degli anni. Inoltre, recitando Icaro in varie lingue e in diversi periodi della mia vita, è logico che cambi un po’, ma a essere cambiato – di fatto – sono solo io”. Quello che Finzi Pasca descrive come un “clown frizzante” ha lasciato il posto, col passare del tempo, “ad un clown un po’ più pacato”.
“Uno spettacolo che porto nel cuore”
Icaro è uno spettacolo a cui Finzi Pasca riserva un posto particolare nel cuore e su cui continua a tornare, anche dopo più di trent’anni. “Proprio come fanno i musicisti, che continuano a tornare – nonostante il vasto repertorio – su certi brani per risentire le note, che sono le stesse, ma loro non più”. L'artista ticinese ha fatto l’esempio della montagna, “la quale non cambia molto nel corso degli anni, mentre tu sì e quindi la vivi in maniera diversa. Icaro è così, è la mia montagna. Continuo a risalirlo e ogni volta cerco di farlo un po' meglio”. La rappresentazione che verrà proposta sul palco del LAC è inoltre uno spettacolo che rispecchia molto la poetica di Finzi Pasca, quasi un teatro della carezza. “È vero. Questo spettacolo ha dentro tutta la poetica, così come le musiche di Maria. È un'esibizione che inizialmente voleva riassumere tutto quello che era la nostra poetica”.
Uno spettacolo proposto in 6 lingue
Daniele Finzi Pasca propone Icaro in sei lingue. “Mi sono azzardato a farlo. Fra tutte devo ammettere che preferisco farlo in italiano, perché è la lingua in cui sogno. Però mi piace molto anche in spagnolo: avendo vissuto in Messico, questa lingua mi permette di recitare anche con questa cadenza dello straniero, che è bella perché quando reciti in una lingua che non è la tua sfasi alcune cose, le cambi, e questo rende il pubblico sorpreso, quindi mi piace molto in spagnolo. E poi mi diverte”. Appuntamento, dunque, questo fine settimana al LAC.