
Due suicidi in pochi giorni. Entrambi dalla diga della Verzasca. E il deputato Silvano Bergonzoli interroga il Consiglio di Stato, chiedendo se non sia il caso di intervenire per arginare il fenomeno. Nei giorni scorsi, mentre recuperava il corpo di un ticinese suicida, la polizia ha rinvenuto ai piedi della diga, il cadavere di un confederato. Da informazioni da noi raccolte, l'uomo, scomparso da Zurigo, si era tolto la vita qualche giorno prima. “Il numero di suicidi alla diga della Verzasca (alta oltre 220 metri e realizzata negli anni Sessanta) – scrive Bergonzoli - risulta molto più elevato di quanto l’opinione pubblica possa credere e riguarda in molti casi anche persone che non provengono dalla nostra regione. Ad esempio, in questa settimana, alcuni agenti della polizia che erano stati interpellati per il recupero della salma di una persona che aveva appena compiuto l’estremo gesto hanno addirittura scoperto – appena giunti ai piedi della diga – che vi si trovava già anche il cadavere di un’altra persona confederata da poco suicidatasi”.“Purtroppo – continua il deputato leghista - contro questo assurdo e inaccettabile fenomeno, le nostre Autorità, comunali e cantonali, non hanno finora intrapreso nulla di concreto. La posa sulla diga di una cabina destinata al Telefono Amico si rivela in sostanza completamente inefficace e insufficiente. Senza dire che, psicologicamente, l’attrazione turistica del Bungee Jumping che vi si pratica attualmente finisce per pubblicizzare anche il fenomeno dei suicidi. Il silenzio adottato dalle Autorità per evitare l’eccessiva pubblicizzazione del fenomeno si rivela a sua volta inconsistente e inutile, tanto che ormai la Diga della Verzasca ha raggiunto il poco invidiabile primato di luogo più ambito per l’esecuzione di suicidi nel Canton Ticino. E` bene infine notare che, se anche è vero che nelle persone in cui vi è una ferma volontà di suicidio l’impedimento di un’occasione non garantisce ancora che la persona non tenti il suicidio in un’altra maniera, è altresì vero che in un’ottica di prevenzione tale impedimento può risultare determinante per persone con una psicologia fragile ma ricuperabile”. Bergonzoli chiede quindi al Governo quanti suicidi sono stati registrati alla diga della Verzasca negli ultimi dieci anni, se non ritiene che si debba intervenire per arginare il fenomeno, in particolare collocando una rete metallica lungo la muratura della diga. Chiede infine se il Governo può escludere che fra tutte le morti di persone gettatesi dalla diga della Verzasca vi possa essere anche qualche caso di possibile omicidio. Red
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