Ticino sostenibile
La FOFT TIOR festeggia 88 anni puntando su qualità, innovazione e futuro
Redazione
13 ore fa
A Magadino porte aperte e visite tra serre e campi: il direttore dell'evento Marco Bassi racconta il lavoro per una produzione sempre più sostenibile e senza CO2.

Sul Piano di Magadino oggi sono stati festivamente celebrati i primi 88 anni della FOFT TIOR, la Federazione Ortofrutticola Ticinese. Porte aperte, visite guidate e altre iniziative hanno raccontato un’orticoltura locale che punta su sostenibilità e qualità. A parlarci dell’importanza dell’evento è stato il direttore Marco Bassi: “88 anni sono comunque tanti, è un bel traguardo, soprattutto per una cooperativa come la nostra. Quelli che hanno iniziato quest’attività nel ’37 sono stati dei grandi. È sicuramente un grande lavoro e per la produzione ticinese portarlo avanti è chiaramente qualcosa di molto importante.”

Tecnologie in continua evoluzione e insetti utili

Dal 1937 la FOFT promuove la produzione ticinese e sostiene gli agricoltori. Oggi il marchio TIOR assicura oltre 15 milioni di chili di ortaggi freschi l’anno, ma il settore, guarda anche al futuro. Infatti "l’evoluzione non si ferma, se guardiamo anche solo negli ultimi 20 anni, gli investimenti che sono stati fatti da parte dei nostri produttori, le tecniche e le tecnologie che abbiamo a disposizione, come pure anche per combattere gli insetti o le malattie naturalmente sono in continuo miglioramento", spiega Bassi ai microfoni di Ticinonews, soffermandosi su come ad esempio "oltre che coltivare i pomodori coltiviamo anche gli insetti utili per scacciare i pidocchi".

La sostenibilità prima di tutto, basta CO2

Ridurre l’impatto ambientale è diventato centrale. In questo senso, è vero che "il coltivare oggi è soprattutto una richiesta" ma non bisogna dimenticarsi che "ci sono dei doveri legislativi per il 2050: si vuole produrre senza CO2. Noi", racconta Bassi, "siamo sulla buona strada grazie anche all’inceneritore che è a pochi chilometri da noi, quindi non bruciamo più olio, gasolio o gas, ma utilizziamo lo scarto e il calore del bruciatore, per fare solamente un esempio.”

88, un numero destinato a puntare verso l'infinito

Attraverso un percorso tra serre e campi — da completare a piedi, in bici o in trenino — è quindi stato possibile scoprire il lavoro delle aziende agricole, alla base di una filiera che cresce grazie al legame con il territorio e alla fiducia dei consumatori, sempre più attenti alla qualità. E per il futuro, le speranze sono chiare: “Naturalmente l'88 lo festeggiamo, è un numero particolare: un doppio infinito. Oggi sono qua e sono sicuro che la nostra cooperativa ci sarà anche per i prossimi 88 anni. Quindi la sfida è il futuro: lo abbiamo davanti a noi", conclude il direttore dell'evento.

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