Ticino
La Gestione spaccata in due dal dietrofront del Centro
©Chiara Zocchetti
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Redazione
4 ore fa
Questa mattina a tenere banco in Commissione della Gestione sono state le diverse iniziative in materia di cassa malati, in particolare la proposta del Centro di fare un passo indietro sul taglio ai sussidi. Una decisione che ha diviso i partiti: il PS si dice soddisfatto, il PLR parla di irresponsabilità e la Lega, seppur perplessa, ne parlerà al suo interno.

Ha spaccato in due la Commissione della Gestione la proposta del Centro di fare dietrofront sul taglio ai sussidi di cassa malati, annunciato ieri in conferenza stampa. "Ho chiesto una verifica ai servizi del Gran Consiglio, in particolare per sapere se l'eventuale adozione dell'iniziativa faccia diventare privo di oggetto il referendum e di conseguenza se riterrebbe opportuno organizzare una votazione che comunque ha dei costi non indifferenti", ci spiega Maurizio Agustoni, capogruppo del Centro. "Spero che anche altri partiti facciano questo passo, così che in parlamento si possa votare l'abolizione di una misura che, secondo noi, non era necessaria, responsabile e valutata a sufficienza", afferma dal canto suo Ivo Durisch, capogruppo Ps. Un parere che non è condiviso dal Partito liberale radicale. "Un mese fa abbiamo fatto una gran fatica a votare un preventivo che prevedeva anche questa misura", ci dice la deputata Natalia Ferrara, precisando che "non si può cambiare idea, non si torna indietro". Insomma, l'ago della bilancia potrebbe essere nelle mani della Lega dei Ticinesi. "Di pancia dico che abbiamo appena preso una decisione e sarebbe strano tornare indietro, ma faremo le nostre valutazione all'interno del gruppo", precisa Omar Balli. La misura riguarda circa 30mila ticinesi, a 2'100 di loro il sussidio verrebbe negato, mentre a circa altri 25mila l'aiuto economico verrebbe ridotto. Si tratta per lo più di famiglie del ceto medio con figli.

Una situazione complessa

Al momento, quindi, il Parlamento è spaccato. Lo è mentre si sta cercando di trovare la quadra su due iniziative: quella targata Lega per dedurre integralmente i premi; e del Partito socialista per limitarli al 10% del reddito, di cui beneficerebbe il 50% della popolazione. Alla prima si rimprovera di essere poco “sociale”. mentre alla seconda di incentivare il consumo di prestazioni. La prima costa 100 milioni, la seconda 300. "Ci saranno delle discussioni per trovare una soluzione, ma vorrei che si faccia realmente un progetto di riforma del sistema di sussidi", aggiunge Balli. "Oggi le famiglie ticinesi sono soffocate dai premi di cassa malati e la nostra iniziativa cerca di dare una risposta. Chiaramente, come tutte le risposte efficaci, ha un costo", precisa Durisch. Di qui la richiesta del Centro di approfondire le iniziativa per, eventualmente, avanzare dei controprogetti. "Magari si potrebbe dosare lo sgravio fiscale in modo più mirato sulle famiglie che hanno a carico dei figli maggiorenni, quindi con un premio più importante. Ma si potrebbe anche evitare che l'iniziativa socialista vada a favore delle persone con redditi relativamente importanti, che possono tranquillamente pagare il proprio premio di cassa malati", spiega Agustoni. Per Ferrara, invece, il problema è un altro: "Ogni milione in più, porta a un taglio da un'altra parte o all'aumento delle imposte. La maggior parte delle persone non vuole né una, né l'altra cosa. Dove bisogna agire quindi? Sulla spesa, perché abbiamo troppi ospedali e quindi bisogna ridurre i costi della sanità", conclude la deputata liberale radicale.