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Da tempo, il Ticino, è alla ricerca di una nuova sede per la giustizia. Il dibattito ha già portato a diverse proposte, tra cui quella, bocciata lo scorso giugno, di acquistare l’edificio ex Banca del Gottardo. Ora, con il Consiglio di Stato alla ricerca di alternative, dal Mendrisiotto arriva un’idea nuova: fare dello stabile Credit Suisse a Chiasso, recentemente messo in vendita, una delle nuovi sedi della giustizia ticinese. A lanciare la proposta è stato un gruppo di cittadini attraverso una petizione. Ma cosa ne pensa l’amministrazione comunale? Bruno Arrigoni conferma l'interesse: "Si tratta di una petizione lanciata da quattro consiglieri comunali, così mi risulta. Il Municipio non ne sapeva nulla, ma logicamente sostiene l'iniziativa. Noi, già nel mese di novembre, avevamo chiesto al Consiglio di Stato rendendo attenti che questo palazzo sarebbe stato a disposizione".
Funzione pubblica o privata
Ciò che preoccupa maggiormente la città è che l’edificio resti vuoto: una struttura di quel calibro deve trovare una funzione, sia essa pubblica o privata: "Dapprima, devo dire che un palazzo vuoto in centro a Chiasso ci preoccupa in quanto è in una posizione strategica", conferma il sindaco di Chiasso e aggiunge: "La nostra speranza è che venga riempito il prima possibile. Se fosse un edificio cantonale saremmo molto contenti, in quanto a Chiasso non vi sono uffici cantonali. Anche un'iniziativa privata è ben accetta.
Chiasso, una posizione logistica e a basso costo
Chiasso, sottolinea Arrigoni, sarebbe pronta ad accogliere un’istituzione del genere e a gestire senza difficoltà la logistica necessaria. Il sindaco, inoltre, ritiene che l’idea di trasferire parte della giustizia cantonale a Chiasso possa essere un’opzione fattibile, grazie alla sua posizione strategica e alle recenti ristrutturazioni dello stabile. Un edificio che, tra l’altro, ha una storia importante: negli anni ’70 ospitava la filiale locale del Credito Svizzero, simbolo di un’epoca in cui Chiasso era un centro nevralgico per il settore bancario. Oggi, l’obiettivo è ridargli un ruolo di primo piano. E se la proposta non dovesse concretizzarsi, la fiducia che l’edificio possa trovare in fretta nuovi proprietari resta alta. A confermarlo anche Bruno Arrigoni: "Negli ultimi due anni abbiamo visto una tendenza di aziende che arrivano a Chiasso per la posizione logistica e per i prezzi più bassi degli affitti. C'è anche la problematica legata al traffico: venendo da sud e andando a Lugano sull'autostrada ci sono parecchi ingorghi. Siamo convinti che questo palazzo possa essere venduto o occupato in un tempo relativamente breve", conclude il sindaco di Chiasso. Ora la palla passa al Consiglio di Stato, non resta che aspettare e vedere se la proposta di Chiasso entrerà davvero tra le ipotesi in gioco o se resterà solo un’idea su carta.