Ticino
La guerra fa alzare il prezzo dell'olio combustibile. "Presto potrebbe toccare anche ai carburanti"
Redazione
2 anni fa
È quanto ha spiegato a Ticinonews Paolo Righetti, presidente di Swissoil Ticino. "La tendenza al ribasso dei costi si è interrotta con l'inizio del conflitto in Israele".

Il conflitto che si sta consumando in Israele ha riacceso i riflettori sul prezzo del petrolio, come successo con la guerra in Ucraina. Le tensioni in Medio Oriente da lunedì hanno spinto verso l'alto il prezzo dell'oro nero e le conseguenze si stanno già vedendo anche in Ticino, soprattutto per quanto riguarda i costi dell'olio da riscaldamento. "Sui carburanti questa tendenza non si nota ancora, ma probabilmente è questione di tempo", ha detto a Ticinonews Paolo Righetti, presidente di Swissoil Ticino. "Per quanto riguarda l'olio combustibile, invece, la situazione è cambiata: inizio ottobre mostrava una leggera correzione in discesa rispetto all'aumento sistematico avuto a luglio, agosto e settembre, ma da questa tendenza si è interrotta all'inizio di questa settimana".

"Non è una situazione facile"

Attualmente il prezzo dell'olio da riscaldamento sta in una forchetta tra 1.25-1.30 franchi al litro, un aumento del 20-30% rispetto alla scorsa primavera. "La Russia ha imposto un blocco delle sue esportazioni verso l'Europa di diesel e benzina, perché sono consapevoli che sta arrivando la stagione fredda, quindi una forte richiesta del prodotto. Mosca si comporta in questo modo con la speranza che venga allentato il supporto europeo all'Ucraina. A questo si aggiungono le raffinerie in Germania che hanno programmato dei lavori di manutenzione, con la conseguente diminuzione di produzione nel breve periodo. Il mercato tedesco è molto grande e rifornisce gran parte del Vecchio Continente, quindi la situazione non è rosea", ha aggiunto Righetti.

"C'è sempre chi specula"

Come sempre quando si parla di mercati, anche in questo caso c'è chi temporeggia sperando di acquistare l'olio combustibile a prezzi vantaggiosi. "Ognuno cerca di portare l'acqua al proprio mulino, indipendentemente dal valore delle offerte. C'è sempre chi spera di ottenere un risparmio monitorando la situazione internazionale e locale, ma la tendenza dei costi va verso l'alto. Non ci aspettiamo un crollo dei prezzi da qui a un paio di settimane, anche se le tensioni in Israele dovessero cessare".