La decisione della Rsi di invitare il giornalista e scrittore Adriano Sofri quale protagonista dell'incontro pubblico "C'era la guerra", in programma martedì 17 dicembre agli studi di Besso, non è piaciuta alla Lega dei Ticinesi. Secondo il movimento di via Monte Boglia, dare spazio a figure come Sofri, “terrorista di Lotta Continua condannato in via definitiva come mandante morale dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi, rappresenta una scelta editoriale che non solo manca di rispetto verso le vittime, ma mina anche la credibilità dell’intera emittente”.
"Un canone sempre più ingiustificabile"
I ticinesi e i contribuenti, si legge ancora, “hanno il diritto di chiedere che il servizio pubblico promuova valori di trasparenza, giustizia e memoria storica, invece di offrire visibilità a personaggi divisivi e legati alla violenza politica”. Continuare su questa linea “alimenta le ragioni di chi, come noi della Lega dei Ticinesi, critica la legittimità di un canone tanto costoso e ormai sempre più ingiustificabile”.