
Natura, tecnologia, sensibilità verso il femminile: sono i tre elementi essenziali dell'arte di Yuri Catania. Milanese di nascita, "roviese" d'adozione, vanta una vasta esperienza internazionale, partita nel campo della moda e sfociata nella fotografia e nella pittura. Sue alcune delle più grandi opere a cielo aperto realizzate in Ticino, tra cui "I gatti di Rovio" e "Astro Credy" a Lugano. Per lui arte è sinonimo di gentilezza e voglia di meravigliarsi.
"L'arte è il mio essere"
"L'arte è il mio essere, ma non ha la pretesa di dover dare una risposta", racconta Catania. Anzi, per l'artista le opere "devono porre delle domande sia a sé stesso, sia agli altri, ma non devono piacere per forza". Quesiti che l'artista cerca di porsi e porre "attraverso un'estetica gentile, come lui vede il mondo, parlando anche di temi profondi". Per questo dietro a ogni sua creazione "ci sono più significati e ognuno è libero di scegliere se scoprirli o meno". L'importante, sottolinea, "è che le persone possano ancora meravigliarsi delle cose, come succede ai bambini".
La casa-galleria di Rovio
Un'arte, quella di Catania, che "nasce dalla CasaGalleria di Rovio", da dove l'artista "riesce a contemplare il territorio". Un'arte "che vuole capire sia come rispondere, sia come porre delle domande", riguardo a tematiche ritenute urgenti dallo stesso autore. Quindi, spiega, "al centro del mio lavoro c'è la donna, e si parla di natura, territorio, biodiversità, persone e tecnologia". Un'innovazione, quest'ultima, "che ci sta invadendo" ma che Catania "non vede come un nemico, piuttosto come una possibilità per trovare un nuovo equilibrio, pur non dimenticando da dove arriva: dalla natura".
"Il mio laboratorio è il mio sogno"
Rovio, Lugano, Basilea, Milano, ma anche San Pietroburgo, New York e New Orleans. Le opere di Yuri Catania hanno toccato diverse parti del mondo e lo hanno portato a girare per il globo. "Abbiamo lavorato ovunque, sia con aziende importanti, sia con altre meno importanti. Ma il tutto è sempre stato fatto con persone creative e quindi c'era un legame tra la mia creatività e la loro". Un aspetto, quest'ultimo, che ha permesso all'artista "di sviluppare un lato tecnico-estetico, ma anche e soprattutto un pensiero". Ed è per questa ragione che il suo laboratorio "è il suo sogno".