Bassi salari, dumping, erosione del potere d'acquisto. E ancora polarizzazione sociale e politica e indebolimento del benessere dei cittadini. Secondo l'Organizzazione cristiano-sociale ticinese (Ocst) sono innumerevoli - e ormai divenuti cronici - i problemi a cui è confrontato il mercato del lavoro del nostro cantone. Un contesto sfavorevole in cui in ottica futura si inseriscono diverse sfide. Su tutte l'impressionante evoluzione tecnologica. “La nostra società si sta muovendo molto velocemente e noi dobbiamo essere in grado di anticipare”, afferma ai microfoni di Ticinonews il segretario cantonale Xavier Daniel. In questo modo “potremo non solo offrire opportunità, ma anche ridurre i rischi prodotti dal rapido avvento dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, dove si rischia di perdere dei posti e in cui vi è anche il pericolo che i lavoratori non siano pronti a salire sul treno che sta arrivando rapidamente”.
Gli abusi salariali nel terziario
Un treno che non deve finire su un binario morto. E per azionare lo scambio giusto, sono stati elaborati alcuni progetti, intensificando ad esempio le attività nel settore terziario. “A nostro modo di vedere, il terziario impiegatizio è il settore trainante del cantone. Lo dicono i dati”, rileva il vicesegretario cantonale Andrea Puglia. Al tempo stesso, però, “è oggi il macrosettore con il più alto tasso di abusi. Ad oggi sono ancora in vigore circa una decina di contratti normali di lavoro; ciò significa che in dieci rami strategici del terziario impiegatizio lo Stato ha riscontrato degli abusi salariali”.
Perché coinvolgere i giovani
L'Ocst vuole però tendere la mano anche ai più giovani, una fascia d'età tradizionalmente un po' fuori dal mondo sindacale, elaborando un piano strategico ad hoc di cui Evaristo Roncelli è il coordinatore. “Il discorso dei giovani sta diventando molto importante per il sindacato, non per una questione di associati, ma perché dal mercato del lavoro nel prossimo decennio usciranno molti lavoratori per pensionamento”, commenta Roncelli. “Le nuove generazioni negli anni hanno sviluppato molti valori, ma a mancare un po' sono quelli della solidarietà e del mutuo aiuto fra colleghi all’interno di un settore lavorativo. Per noi è importante, perché come singoli individui abbiamo una certa forza, ma siamo fragili e soli, mentre come insieme possiamo ottenere condizioni di lavoro migliori”.
Promozione della parità di genere
Per questo motivo, si cercherà anche di svecchiare il sindacato, usando modalità di comunicazione maggiormente al passo con i tempi. Altra priorità, infine, la promozione della parità di genere nel mondo del lavoro. L'iniziativa per un congedo familiare di 18 settimane, equamente diviso tra genitori, si inserisce proprio nel solco di una maggior occupazione femminile. “È stato fatto uno studio, da cui si evince che con l’introduzione di questo congedo le donne potranno iniziare l’attività lavorativa più velocemente e a una percentuale più alta”, rileva Davina Fitas, coordinatrice Ocst Donna-Lavoro. “Si parla di 2’500 posti di lavoro in più all’anno. Una notizia ottima per il nostro cantone, ma anche per la Svizzera, dato che parliamo di un’iniziativa lanciata a livello federale”.