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La Posta tira dritto verso la propria trasformazione, in Ticino interessate 20 filiali
©Chiara Zocchetti
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Redazione
2 mesi fa
Lo conferma la Posta in un comunicato, spiegando i motivi dietro questa decisione: "Non possiamo permetterci di gestire 2mila filiali in proprio in tutta la Svizzera".

Arzo, Bellinzona 2 Semine, Bellinzona 5 San Paolo, Breganzona, Cadro, Canobbio, Castel S. Pietro, Cugnasco, Gentilino, Locarno 4 Solduno, Lodrino, Lugano 6 Cassarate, Maglio di Colla, Maroggia, Mezzovico, Monteggio, Novaggio, Novazzano, Olivone, Verscio. Sono queste le venti filiali ticinesi potenzialmente interessate dalla trasformazione della Posta, come comunicato dallo stesso gigante giallo in una nota in cui conferma il piano di trasformazione che toccherà 170 filiali entro la fine del 2028 in tutta la Svizzera. Nei Grigioni italiano, invece, a rischio è la sede di Mesocco.

Tra chiusure e nuove offerte

"Nonostante il calo dei volumi di lettere e versamenti allo sportello e la minore affluenza di clienti nelle filiali, la Posta continuerà a garantire 2000 sedi servite in Svizzera". A tal fine, viene precisato in una nota, l'azienda "attua una serie di misure e continua a evolversi, investendo 100 milioni di franchi nella rete di filiali, modernizzandole, proponendo nuove offerte e aumentando così la propria rilevanza per la popolazione. Per circa 170 filiali la Posta mira a creare partnership a lungo termine in modo che privati e aziende possano continuare a beneficiare di un servizio universale completo. La Posta potrà così continuare a operare anche in futuro senza ricorrere al denaro dei contribuenti".

Operazioni allo sportello dimezzate

"Le operazioni allo sportello", continua l'azienda, "sono in drastico calo: a causa dell’andamento demografico e del crescente utilizzo dei servizi digitali da parte della popolazione, dal 2010 i versamenti allo sportello hanno subito un crollo del 68% mentre le classiche operazioni allo sportello si sono dimezzate (–49%). Dal canto loro, solo negli ultimi cinque anni le lettere impostate allo sportello sono diminuite di oltre un terzo (–39%). Questa tendenza proseguirà inarrestabile anche nei prossimi anni. Per continuare a essere presente per la popolazione e per le aziende, la Posta attua una serie di misure e continua a evolversi". Thomas Baur, vicedirettore generale e responsabile di RetePostale, citato nella nota, spiega come l'azienda "investe dove c’è bisogno della Posta e dove l'azienda stessa può offrire il massimo vantaggio alla propria clientela. Per questo adeguiamo la rete di filiali in modo da garantire anche in futuro il servizio universale senza chiedere un solo centesimo ai contribuenti".

Il futuro della posta

A causa del calo dei volumi la Posta afferma di "non poter permettersi 2000 filiali gestite in proprio". Ma per essere presente in Svizzera vuole affidarsi al modello delle filiali in partenariato consolidato ormai da anni. "Solo così potremo adempiere anche in futuro al mandato di servizio universale e offrire nella maggior parte dei casi orari di apertura ancora più lunghi", dichiara Roberto Cirillo, CEO della Posta. Per questo motivo l'azienda sta cercando ulteriori circa 170 partner per fornire le sue prestazioni in loco nelle filiali. Da luglio è in contatto con i Cantoni e i Comuni interessati dall’adeguamento delle offerte e ha tenuto i primi colloqui. Entro la fine del 2028 la Posta vuole trovare una soluzione per ognuna di queste 170 filiali. L’obiettivo è che entro tale data la rete di filiali sia composta da circa 600 filiali gestite in proprio e 1400 filiali in partenariato.

100 milioni investiti per il futuro

Nei prossimi quattro anni la Posta "investirà oltre 100 milioni di franchi nelle sue filiali, alcune delle quali sono ormai datate e hanno bisogno di un restyling per offrire un’esperienza cliente moderna. "Vogliamo che la nostra clientela possa fruire sia di servizi in loco sia di nuove offerte digitali. Costruiamo la rete del futuro per tutte le generazioni", precisa Thomas Baur, citato nella nota. Per questo motivo la Posta "sta testando soluzioni per ridurre ulteriormente i tempi di attesa nelle filiali impiegando, ad esempio, i più moderni formati di video consulenza da affiancare ai tradizionali sportelli. Questi formati saranno introdotti in tutta la Svizzera sia nelle filiali gestite in proprio che in quelle in partenariato consentendo anche qui al personale della Posta di offrire una consulenza personalizzata alla clientela. Inoltre, la Posta sta sviluppando nuovi elementi self-service volti a semplificare le operazioni postali ed evitare lunghi tempi di attesa."

L’inerzia non è un’alternativa

"Il mercato sta vivendo evoluzioni drastiche. Per continuare a essere presenti personalmente per la nostra clientela in 2000 sedi servite, agiamo ora. E per farlo abbiamo bisogno del necessario margine di manovra imprenditoriale. Per noi l’inerzia non è un’alternativa", conclude Cirillo.