![©Gabriele Putzu](https://dexter-cdn01.gruppocdt.ch/ticinonews/stories/2024/01/15/960x640/cefbdf5a-1664-48a7-81d0-90b9445efffd.jpeg)
La crescente frammentazione dei partiti all'interno del Parlamento cantonale si esprime con un indebolimento dei partiti rappresentati in Governo. A beneficiarne non sono soltanto i partiti minori, ma anche la scheda senza intestazione. È quanto emerge dall'analisi delle elezioni cantonali dell'aprile 2023 effettuata dall'Osservatorio della vita politica regionale (Ovpr) dell'Università di Losanna.
I flussi di schede
L'analisi rivela che tre dei quattro partiti di Governo (PLR, Lega e PS) sono stati penalizzati nel 2023 soprattutto per la crescita della scheda senza intestazione. Rispetto al 2019, le tre forze politiche hanno ceduto in misura importante schede alla scheda senza intestazione (SSI), riuscendo solo in parte ad attenuare la perdita intercettando nuovi elettori. Il PLR è quello che ha perso la più alta quota di schede a vantaggio della scheda senza intestazione (16,9%). Seguono Lega (13,3%) e PS (13,3%). Il Centro, quarto partito di Governo, è il partito che, rispetto al 2019, è riuscito ad acquisire più votanti provenienti dagli altri partiti di governo.
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UDC e i Verdi hanno invece consolidato in maniera significativa la propria base elettorale e hanno confermato la loro capacità, come già nel 2015 e nel 2019, di raccogliere un importante appoggio di elettori provenienti rispettivamente da Lega e PS. Il partito democentrista, in particolare, è riuscito ad attrarre elettori della Lega (16,2%), mentre i Verdi l'elettorato che in precedenza aveva sostenuto il PS (30%). Per quanto riguarda i partiti più piccoli, Avanti con Ticino&lavoro ha attratto soprattutto elettori sia dal PS (33%), che dalla Lega (29%), ma anche di chi nel 2019 si era astenuto o aveva votato scheda senza intestazione (20%).
La fedeltà degli elettori
L'UDC è il partito che ha annoverato in assoluto gli elettori più fedeli. Il 92% di coloro che hanno votato il partito democentrista nel 2019 hanno rinnovato la loro scelta di voto anche nel 2023. La quota di elettorato “fedele” risulta pure importante per l’ex PPD (87%) e il PLR (circa l’85%). Per contro, tre partiti hanno visto sensibilmente diminuire la quota del loro elettorato “fedele”: nella LEGA, passata dall’80% del 2019 al 68% del 2023, nel PS dal 72 al 64% e nei Verdi dal 79 al 63% circa.
Il voto femminile
L’analisi del profilo dei principali partiti mostra che nel 2023 il voto femminile continua a svolgere un ruolo significativo. Del voto delle donne hanno beneficiato soprattutto PS (60%) e VERDI (66%), meno il Centro (42%), Lega (47%) e UDC (44%). Il PLR (50%) conferma il proprio equilibrio, con una quota simile di uomini e donne nel suo elettorato.
L'età
Nel PS e nei Verdi si trova una quota più importante rispetto agli altri partiti di giovani votanti (tra i 18 e i 30 anni), mentre nella LEGA e nel Centro si concentra una quota più significativa di persone di 66 anni o più.
La formazione
I titolari di un apprendistato, di un diploma di una scuola professionale hanno un peso specifico nell’elettorato della LEGA e dell’UDC, mentre i Verdi e il PS vedono una maggiore presenza della formazione universitaria.
La soddisfazione economica
L’analisi mostra inoltre che tende a diminuire, fra il 2019 e il 2023, il grado di soddisfazione per la propria condizione economica in seno all’elettorato ticinese. Mentre il PLR continua a rimanere particolarmente sostenuto, come già nel 2019, da coloro che si sentono abbastanza o molto soddisfatti, i meno soddisfatti tendono a preferire soprattutto LEGA, Avanti Ticino e gli altri partiti minori.
La scheda senza intestazione
Per quanto riguarda la scheda senza intestazione, a cui ha ricorso una quota crescente dell’elettorato ticinese (dal 19,7 al 22,8%), l’analisi evidenzia che a scegliere la SSI sono state più di tutte le persone di età compresa tra i 31 e i 45 anni e coloro che sul piano professionale sono lavoratori dipendenti. A ricorrervi molto meno è invece l’elettorato più anziano.