
Il tema non è nuovo, ma preoccupa sempre più: lo sfitto in Ticino. L’argomento è stato al centro dell’ultima assemblea cantonale della Camera ticinese dell’economia fondiaria (Catef), che si dice preoccupata per il futuro. Il fenomeno raggiunge sempre più cifre elevate nel nostro Cantone. Si calcola che sono oltre 7000, addirittura quasi 8’000, le unità abitative che sono vuote. “La situazione è tragica”, commenta il presidente di Catef Gianluigi Piazzini, ai microfoni di Teleticino. “È come avere una cittadina ticinese che scompare nel vuoto. È una situazione preoccupante”.
Oltre a ciò si aggiunge il problema della decrescita della popolazione. “È un brutto segnale per il paese. Lo sapevamo da anni che il tasso naturale non era sufficiente, ma adesso lo stantuffo della migrazione non è più sufficiente per tenerci a galla”, aggiunge Piazzini. La Confederazione prevede inoltre un manco di 18’100 mila persone nel 2050 nel nostro Cantone, sottolinea ancora il presidente. “Non si può dunque stare tranquilli e non si può più parlare di mercato teso, ma piuttosto di mercato steso”.
L’associazione ha anche parlato di pandemia e dei rapporti tra proprietari e locatari. Qualche mese fa Catef aveva esteso l’invito a raggiungere accordi spontanei nei periodi di crisi più drammatici e l’invito è stato accolto, precisa Piazzini. “Non ci sono stati attriti particolari. Attualmente con gli aiuti erogati negli ultimi tempi questa necessità è venuta un po’ meno”.
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