
La Società Protezione Animali di Bellinzona SPAB si è riunita in assemblea generale lo scorso sabato, all'Albergo Unione. I lavori sono stati diretti dall'ex municipale di Bellinzona Filippo Gianoni. Erano presenti anche i consiglieri di Stato Christian Vitta e Raffaele De Rosa, che hanno lodato il 2024 dello Spab e, in particolare il secondo, ribadito l'importanza della proposta di un Ente unico cantonale per il soccorso degli animali. Il municipale di Bellinzona Vito Lo Russo ha sottolineato l'ottima collaborazione, proseguita anche nel 2024, tra il Municipio e la SPAB.
L'intervento di Besomi
L'intervento del presidente Besomi, giunto all'11esimo anno alla testa della Spab, si è aperto sul tema della ricerca di un guardiano per animali professionista, da affiancare ai volontari Spab. Durante la ricerca si è dovuta constatare la mancanza di personale qualificato in Ticino e la mancanza di una formazione specifica. Per questo si è deciso "di preparare la SPAB ad un ulteriore passo importante, quello della formazione di apprendisti: Betty Agustoni ha quindi conseguito l’abilitazione cantonale alla formazione di apprendisti”. Il ruolo è poi stato assegnato ad una candidata guardiana d'animali, operativa da giugno 2025.
L'ente unico di soccorso, iter in corso
Il secondo tema su cui ci si è soffermati è la creazione di un ente unico di soccorso per gli animali. Il gruppo di lavoro ha consegnato il suo rapporto finale al Consiglio di Stato, che ha licenziato un messaggio al Gran Consiglio. C'è fiducia, da parte della Spab, che quest'ultimo comprenda "l'ampiezza di questo importante e coraggioso passo" e che "le riforme richieste saranno approvate dando così il via a un progetto unico del suo genere a livello svizzero".
Gli altri progetti
Tra gli altri progetti percorsi, si sono citati i miglioramenti effettuati al rifugio di Gorduno-Gnosca, e del progetto di un nuovo stabile multifunzionale a pochi metri dall'attuale rifugio. Lo stabile andrà a sostituire i vecchi spazi occupati attualmente dalla società a Bellinzona, che sono ormai da tempo oggetto di studio per una riqualifica urbanistica della zona di via Vallone a Bellinzona.
Si è colta l'occasione anche per apprezzare la collaborazione con polizia cantonale, comunale e con i pompieri, come anche con l'Ufficio del veterinario cantonale che ha permesso “di risolvere diversi casi di detenzione illegale, maltrattamenti, incapacità gestionale", oltre che "portare al rifugio 23 cani posti sotto sequestro, che in totale hanno cumulato oltre 1’300 giorni di occupazione della struttura con le conseguenti problematiche gestionali da parte dei volontari, che hanno comunque svolto un lavoro ineccepibile”.