
Per alcuni appassionati il 15 marzo fa rima con pesca. Così in molti oggi avranno messo nello zaino canne, mulinelli, esche ed ami per recarsi nei laghi alpini e nei bacini idroelettrici del Cantone -rigorosamente sotto i 1'200 metri di altitudine- per inaugurare la stagione di pesca dilettantistica in Ticino. Attenzione però, da quest'anno ci sono nuove regole: tra queste l'aumento della misura minima di cattura della trota fario da 24 a 26 centimetri in alcuni corsi d'acqua. Una misura decisa "per cercare di portare una maggior protezione a questi animali", ha spiegato a Ticinonews Danilo Foresti, collaboratore dell'Ufficio della caccia e della pesca del Cantone.
I motivi del cambiamento
"La situazione nei nostri fiumi non è idilliaca per la trota fario, inoltre il futuro riserva alcune incertezze", ha aggiunto l'esperto. "Per questo motivo, ma anche alla luce dei dati raccolti dall'Ufficio e dalla statistica di pesca, il Dipartimento del Territorio ha deciso di adottare nuove misure per proteggere il futuro della pesca nei nostri corsi d'acqua. Un innalzamento di 2 centimetri della misura minima di cattura può sembrare poco a chi non pesca, ma per la trota può fare la differenza garantendole un futuro più limpido".
La salute dei fiumi ticinesi
"A seconda del settore considerato", ha continuato Foresti, "le cause di sofferenza dei nostri fiumi possono essere molteplici. Le zone a basse quota soffrono le estate sempre più torride, con periodo di canicola prolungati e siccitosi che portano a un innalzamento delle temperature e alla carenza di ossigeno e di acqua. Senza acqua non ci sono pesci. Altre zone possono subire alcuni smottamenti, di conseguenza si creano condizioni non ottimali per la sopravvivenza dei pesci nel lungo periodo a causa dei carichi eccessivi di fango o sabbia nei fiumi. Una condizione che se si prolunga troppo a lungo, può portare le trote a soffocare le fango stesso o a venir seppellite nei propri rifugi".