Muralto
La Stan ricorre contro il progetto Urbania
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Redazione
un giorno fa
La Società ticinese per l'arte e la natura ritiene che il progetto "banalizzerebbe l'immagine della Piazza della stazione e tutto il paesaggio urbano del Locarnese".

La Società ticinese per l'arte e la natura (Stan) ricorre contro la licenza edilizia rilasciata per il progetto immobiliare previsto sul lato destro di via Stazione a Muralto, scendendo dalla stazione. Denominato "Urbania", il progetto prevede la demolizione di alcuni stabili e la costruzione di nuovi. "Complessivamente - motiva la Stan - il progetto è da reimpostare, poiché quello che oggi beneficia di un'autorizzazione a costruire banalizzerebbe e danneggerebbe non solo l'immagine della Piazza della stazione di Muralto, ma tutto il paesaggio urbano del Locarnese".

Analisi più accurata

Il ricorrente ritiene che "nella licenza edilizia vi sia una carenza di motivazione unita a una mancanza di ponderazione degli interessi in gioco da parte delle autorità: un intervento edilizio massiccio come quello del progetto in esame richiede un’analisi accurata della situazione e delle componenti toccate". A questo proposito, la Stan cita l'Ufficio cantonale dei beni culturali, secondo cui "il porticato [che verrebbe demolito assieme al palazzo Urania] è parte del complesso del Grand Hotel e rappresenta il fronte edificato verso la stazione FFS dello storico albergo, tutelato a livello cantonale come il parco e la dépendance. Il porticato, caratterizzato da un’elegante architettura d’ispirazione neoclassica con influenze moderne, in buon rapporto con il complesso del Gran Hotel e del suo parco, riveste un importante ruolo storico e architettonico in quanto funge da elemento di collegamento tra il parco del Gran Hotel e il tessuto urbano di questa pregiata area di Muralto. […] Si osserva quindi come la demolizione dell’edificio sia in contrasto con le raccomandazioni federali dell’ISOS e non sia rispettosa delle caratteristiche architettoniche degli edifici che compongono il comparto Gran Hotel".

"Luogo sensibile"

La Società teme per la protezione del comparto Ramogna Grand Hotel, definito "un luogo sensibile: la pregnanza degli spazi aperti a contatto con le acque è documentata; emerge l’eccezionalità di questo comparto verde nel paesaggio urbano, paragonabile unicamente alle pendici Madonna del Sasso e, a lago, al Bosco Isolino. La bellezza del paesaggio che l’occhio coglie è correlata a un significativo “brano di natura in città”, importante corridoio verde in corrispondenza del torrente insostituibile in termini di recupero di qualità urbana, biodiversità, benessere della popolazione tutta: rara occasione di valorizzare un bene comune prezioso, evitando di costruire massicciamente in prossimità dello stesso".