Moleno
La STAN si oppone alla demolizione di villa Jam
© Inventario dei Beni Culturali (IBC) del Cantone
© Inventario dei Beni Culturali (IBC) del Cantone
Redazione
3 ore fa
Per la Società ticinese per l'arte e la natura la casa "rappresenta una testimonianza pregevole di residenza borghese del primo Novecento e ha anche un valore urbanistico". Per questo si è opposta a una domanda di costruzione che comporta la demolizione della villa per l'edificazione di 6 villette.

La Società ticinese per l'arte e la natura (Stan) ha recentemente inoltrato opposizione contro una domanda di costruzione a Moleno che comporta la demolizione di villa Jam e la contestuale edificazione di 6 villette al posto della villa e del suo parco. La villa, si legge nella nota della Stan, fu edificata da Honoré Jam, nato nel 1879 da una famiglia di emigranti ticinesi a Lione, che dopo aver fatto una discreta fortuna, nel 1911 volle costruire questa residenza nel paese d’origine".

Il valore di villa Jam

Da un punto di vista architettonico, scrive la Stan, "la villa, che è segnalata anche dall’ISOS (Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere di importanza nazionale), richiama in parte lo stile liberty. Con il suo parco e la cinta muraria che lo racchiude, essa rappresenta una testimonianza pregevole di residenza borghese del primo Novecento, non così frequente fuori dai centri cittadini. Essa ha un valore anche urbanistico, perché segna il territorio di Moleno con un’impronta caratteristica e non banale. L’ISOS considera i terreni circostanti la villa come una parte irrinunciabile dell’insediamento, per cui raccomanda di preservarne la destinazione e un divieto di edificazione".

Cosa chiede la Stan

A giudizio della Stan, inoltre, "il Piano regolatore vigente è vetusto e non conforme ai princìpi fissati dalla Legge sulla pianificazione del territorio (Lpt) e dalla Legge sullo sviluppo territoriale (Lst), in specie per quel che riguarda l’estensione delle zone edificabili; esso avrebbe dovuto già essere riveduto al più tardi al momento dell’avvenuta fusione con Bellinzona, perché è manifestamente sovradimensionato e non tiene conto di quanto sancito dalla Legge sullo sviluppo territoriale (Lst) entrata in vigore nel 2011 e dei princìpi fissati dal Piano Direttore cantonale per il corretto dimensionamento delle zone edificabili. Inoltre esso non rispetta nemmeno la nuova Legge sulla protezione dei beni culturali del 1997 in quanto non ha recepito negli oggetti da proteggere, oltre a edifici sacri o molto antichi, pure delle testimonianze costruttive dell’Otto- e Novecento". Per questo, viene spiegato, "considerato il sovradimensionamento della zona edificabile e la scarna protezione di beni culturali a Moleno (in pratica solo la chiesa di San Vittore che gode di protezione cantonale), secondo la Stan si impone quindi una messa sotto protezione di villa Jam previo dezonamento del parco annesso. E questo tantopiù che la popolazione residente di Moleno è rimasta in questi ultimi 25 anni praticamente stabile; non c’è quindi nemmeno un’esigenza di nuove costruzioni". È per questi motivi, conclude la nota, che la Stan "appoggia la petizione per la salvaguardia di villa Jam recentemente promossa da un gruppo di abitanti del quartiere e che ha raccolto finora quasi 1000 firme e invita a firmarla".