Mendrisiotto
La storica cooperativa di Coldrerio chiude i battenti
Redazione
7 mesi fa
La situazione finanziaria è divenuta talmente grave che questa sera il consiglio di amministrazione proporrà ai soci la messa in liquidazione dell’attività. Il presidente Aloise: "Purtroppo nell'ultimo periodo la cifra di affari ha continuato a calare”.

La cooperativa di Coldrerio è da 108 anni un luogo dove comprare pane, formaggio fresco e qualche etto di prosciutto. E, soprattutto, rappresenta un punto di incontro caro agli anziani. Purtroppo però, come altri negozi di paese, da tempo la società è confrontata con una difficile situazione finanziaria. Situazione divenuta ormai talmente grave che questa sera il consiglio di amministrazione proporrà ai soci la messa in liquidazione dell’attività. “È stata una decisone molto sofferta – afferma ai microfoni di Ticinonews il presidente Pasquale Aloise –. Purtroppo nell'ultimo periodo la cifra di affari della cooperativa ha continuato a calare e gli anziani, che sono la nostra clientela principale, vengono a mancare ogni anno”.

Le difficoltà da affrontare

Oltre alla clientela che scarseggia, vi è anche la concorrenza con la grande distribuzione, che diventa ogni anno più agguerrita. Abbassare i prezzi all’interno della cooperativa non è possibile. “Noi siamo un piccolo negozio e come tale, forse ancora più della grande distribuzione, soffriamo gli incrementi dei prezzi”, prosegue Aloise. Inoltre, “per nostra cultura sociale, non abbiamo neppure ribaltato tutti gli aumenti sulla nostra clientela”.

I tentativi messi in atto

La società ha cercato di fermare l’emorragia collaborando con “Ul Mezanin” per offrire prodotti a chilometro zero; ha inoltre introdotto un servizio di spesa a domicilio e accolto l’ufficio postale all’interno del punto vendita. Ma invano. La possibilità alternativa alla chiusura è che qualche socio decida di intervenire con un’importante iniezione di fondi. Un’eventualità che, però, non rappresenterebbe una soluzione definitiva. “L’intervento di un socio facoltoso o di qualcuno che decida di mettere dei soldi potrebbe magari coprire il buco del 2024, ma se poi la cifra di affari continuerà a diminuire, queste perdite ricompariranno di nuovo nel 2025 e nel 2026”.

Occorre quindi pensare a una soluzione strutturale. “Stiamo immaginando di inserire all’interno di questi spazi un progetto diverso rispetto a quello di oggi”. Un’idea concreta al momento non c’è, anche se la cooperativa è fermamente intenzionata a mantenere l’ufficio postale all’interno della propria struttura. In generale “spero si trovi una soluzione, perché la perdita dei posti di lavoro dei nostri dipendenti rappresenterebbe forse l’aspetto più doloroso”. Quattro i posti di lavoro interessati. All’assemblea di questa sera, i soci voteranno la proposta di chiusura, ma l’incontro è aperto a tutta la cittadinanza.