
La Val Bavona, colpita dalla devastante alluvione del 29 e 30 giugno 2024 che ha causato vittime e ingenti danni, è pronta a risorgere. Entro Pasqua, la zona dovrebbe riaprire al pubblico, grazie ai lavori in corso. La sindaca di Cevio, Wanda Dadò, ha confermato al Corriere del Ticino che tutto sta procedendo come previsto. Fontana, una delle frazioni più danneggiate, avrà una "pista" provvisoria asfaltata già a partire da inizio aprile, permettendo il passaggio, anche se la completa ricostruzione richiederà anni. Un gruppo di lavoro, che include membri locali, esperti e rappresentanti politici, è al lavoro su un progetto partecipativo che dovrà definire la rinascita della zona. Il progetto coinvolgerà attivamente gli abitanti, i proprietari terrieri e altre persone interessate, con l’obiettivo di restaurare le terre di Fontana, Boschetto e Mondada. La strada che attraversa la zona potrebbe essere modificata per adattarsi meglio al paesaggio circostante, considerato un elemento fondamentale della valle.
Preoccupazione per sovraffollamento
Una delle preoccupazioni sollevate riguarda l’afflusso di visitatori, che potrebbe portare a un sovraffollamento, soprattutto dopo la lunga chiusura dell’area. Si teme che, oltre ai curiosi, la zona attiri anche chi vi ha vissuto o chi ha un forte legame con essa. Si spera che questo flusso turistico possa sostenere l'economia locale, contribuendo in particolare ai ristoranti e grotti della valle. Infine, anche l’acquedotto di Fontana, che è stato ripristinato temporaneamente, necessita di lavori per una soluzione definitiva. La priorità è garantire la sicurezza della sorgente e l'affidabilità dell'infrastruttura, con un progetto in fase di progettazione che richiederà tempo per essere completato.