Ticino
La Valle Bavona riapre e si prepara a una sfida epocale
©Gabriele Putzu
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Redazione
4 giorni fa
La riapertura della strada è prevista il prossimo 12 aprile, mentre è stato presentato questa mattina il progetto di ricucitura del paesaggio tra Fontana e Mondada. “Sarà la nostra sfida più importante”, commenta la sindaca di Cevio Wanda Dadò.

Ancora pochi giorni e la Valle Bavona, colpita pesantemente dall’alluvione dello scorso giugno che causò distruzione e vittime, sarà di nuovo accessibile a tutti. La strada è stata ripristinata e sarà riaperta al traffico a partire dal 12 aprile. Per la ricucitura definitiva del paesaggio tra i nuclei di Fontana, Bosco e Mondada ci vorranno invece anni e milioni di franchi. Il progetto è stato presentato questa mattina dal Municipio di Cevio, che lo ha definito “la sfida più impegnativa dei prossimi anni”. A tal proposito è stato istituito una direzione di progetto, di cui fa parte anche la Fondazione Valle Bavona. "Pensare di recuperare il paesaggio precedente è impossibile e non sarebbe nemmeno sensato", evidenzia il presidente della Fondazione Lorenzo Dalessi. "Di conseguenza dobbiamo ora confrontarci con quale sarà il paesaggio del futuro. In questo paesaggio troverà sicuramente anche traccia un elemento legato alla memoria di questo evento: non tanto per la nostra generazione, ma per quelle che verranno, che non lo hanno vissuto".

Un modello di riferimento per altre realtà

Equilibrio tra memoria del passato e necessità di guardare al futuro, garantendo il secolare intreccio fra uomo e natura. L'ambizione è quella di realizzare un progetto esemplare, che possa diventare un modello di riferimento per altre realtà colpite da eventi simili. Per farlo si utilizzerà un approccio partecipativo, ha sottolineato la sindaca di Cevio Wanda Dadò. “Ci siamo resi conto che era fondamentale il coinvolgimento dei terrieri di Fontana, Bosco e Mondanda, di tutta la popolazione che ha delle case in Valle Bavona, e di tutta la cittadinanza del comune di Cevio o di chi è legato al territorio perché visita la valle”.

Tempistiche e soldi

Una visione collettiva, ma anche multidisciplinare, coinvolgendo specialisti tecnici, esperti paesaggisti e storici. Seguirà la progettazione preliminare (che dipenderà anche dall'aggiornamento delle zone di pericolo atteso per l'estate), quella definitiva e infine la realizzazione, che richiederà tempo e soprattutto soldi. “Le tempistiche sono approssimative, per un completamento si parla di un orizzonte temporale oltre il 2030”, spiega ancora Dalessi. “Partiremo nelle prossime settimane con il processo partecipativo e le prime bonifiche e altre opere di ripristino”. Dal punto di vista finanziario, lo sforzo sarà importante per il comune, spiega ancora la sindaca. “Il comune di Cevio ha dei costi già per le opere che deve affrontare sui 10 milioni, ai quali si sommano i costi di questo comparto che varieranno dai 5 ai 10 milioni”.

L’aiuto di Cantone e Confederazione

Fondamentale sarà quindi il supporto dei privati attraverso un'altra raccolta fondi, ma ci si aspetta di più anche da Cantone e Confederazione. “Con il Cantone e il sindaco di Lavizzara ci siamo recati personalmente a Berna a illustrare quanto dovevamo fare. Abbiamo mostrato anche questo comparto, che è riconosciuto a livello nazionale. In questo senso ci aspettiamo una risposta. Siamo fiduciosi che nello spazio di un mese arrivi una risposta più consistente di quella ordinaria dei sussidi e che anche il Cantone faccia la sua parte”, conclude Dadò.