
Un nuovo insetto minaccia l’apicoltura e l’agricoltura ticinese. È la vespa velutina, un calabrone di origine asiatico, che è arrivato a pochi chilometri dal confine, a Leggiuno (Provincia di Varese). Rispetto ai calabroni nostrani, è più piccolo e ha delle colorazioni diverse: è molto scuro sul torace e sull’addome, ad eccezione di un’ampia banda arancione verso l’estremità. Le caratteristiche sono le sue zampe gialle.
C’è preoccupazione tra gli apicocoltori
I primi ad essere preoccupati per un eventuale insediamento sono gli apicoltori, tanto da aver formato una task force. “La vespa velutina è arrivata nel 2004 in Francia, da lì ha invaso l'intero paese e l'ovest dell'Europa. Sta facendo dei danni colossali agli apiari nelle zone in cui si è insediata”, spiega Daniele Besomi, presidente dell’Associazione per il Rispetto e la Conoscenza delle Api. “Sono pericolose perché fanno attacchi in massa agli apiari. Prima catturano le api e quest'ultime capiscono che è pericoloso e non vanno più a recuperare cibo, deperendo dentro l'apiario”.
Difficile identificarle
Gli attacchi in massa al momento non sono contemplati alle nostre latitudini. Anzi, riuscire ad identificare l’insetto non è per nulla evidente. “Al primo arrivo queste vespe sono piuttosto discrete”, spiega sempre Besomi. “Con la primavera potrebbe arrivare qualche regina o per trasporto passivo potrebbero riuscire a raggiungere il Ticino, costituendo un nuovo nido, che diventerà il vero pericolo. Bisogna dunque tenere gli occhi aperti”.
Pericolose anche per gli alberi da frutto
Ad essere minacciate però non sono solamente le api. Queste vespe sono pericolose anche per la frutta. “In autunno, quando la produzione delle loro larve è finita, le vespe ancora vive cercano di mangiare gli zuccheri che trovano. Uno dei posti preferiti sono le piante da frutta: vigneti, fichi, ecc”.
Le tecniche per eradicarla
Per il momento non c’è stato alcun riscontro della loro presenza nel nostro cantone, ma viste le eventuali conseguenze disastrose si è reso impellente informare gli addetti al mestiere e non solo in una serata informativa. La possibilità, come avvenuto in alcuni comuni della vicina Italia, di eradicarla è possibile. “Ci sono delle tecniche per trovare i nidi", spiega ancora Besomi. "Sono basati sul radio-tracking: si tratta di catturare qualche vespa, appiccicarle a un segnalatore radio e lasciarla volare al suo nido. Con un'antenna direzionale le si segue e si cerca di capire da che parte è andata”.