
20 franchi all'anno per poter montare in sella alla propria bicicletta. Come anticipato dalle testate del gruppo Tamedia, la consigliera nazionale democentrista Nina Fehr Düsel presenterà una mozione con cui proporrà di introdurre una vignetta per i ciclisti, simile a quella autostradale già in uso da decenni. Una possibilità ancora da valutare nel dettaglio, ma che il presidente dell'UDC ticinese Piero Marchesi vede di buon occhio. “Con questa tassa si raccoglierebbero circa 90-100 milioni di franchi all’anno, che potrebbero dare un contributo nel sostegno a vari progetti", sottolinea Marchesi ai microfoni di Ticinonews. "Penso ad esempio all'estensione della rete di piste ciclabili e alla messa a disposizione di servizi migliori. Mi riferisco anche al canton Ticino, dove alcune regioni attendono sviluppi ormai da molti anni”.
Pareri a confronto
Di opinione diametralmente opposta rispetto a Marchesi è il presidente di Pro Velo Ticino Marco Vitali, che ne fa una questione di principio. “Il Consiglio federale afferma di voler raddoppiare la quota della mobilità dolce in dieci anni, e non mi sembra un buon segnale da mandare quello di far pagare una tassa”, commenta Vitali. Una tassa che per Marchesi è però ampiamente sopportabile. “Si discute di un importo di 20 franchi all’anno, dunque non credo che questo farà la differenza nella convinzione di una persona di utilizzare o meno la bicicletta", afferma il democentrista. "Si pone tuttavia il tema del finanziamento. La tassa di circolazione, ad esempio, viene pagata con una spesa specifica e non con le imposte”.
Vitali: "Si segua l'esempio del trasporto pubblico"
Gli introiti andrebbero dunque a finanziare le infrastrutture ciclabili e sostituirebbero di fatto il ricorso al gettito fiscale. Per Vitali, però, i ciclisti sono già degli ottimi gregari. “Non va dimenticato che chi frequenta le strade in bicicletta di solito ha una patente e dunque circola anche in automobile, pagando già le relative tasse", puntualizza il presidente di pro Velo Ticino. "Se dovessimo mettere questo 'balzello' sui ciclisti, forse dovremmo far pagare un importo anche ai pedoni perché utilizzano i marciapiedi”. Secondo Vitali, occorre prendere quale esempio virtuoso il sistema di finanziamento del trasporto pubblico. “Metà del nostro biglietto del treno è pagato dall’ente pubblico e dunque vengono giustamente sostenute e finanziate le politiche che vanno in quella direzione: di una mobilità diversa da quella attuale”.
Vignetta in formato elettronico
La proposta democentrista contempla una vignetta in formato elettronico, in modo da ridurre gli oneri amministrativi e soprattutto renderla trasferibile a tutte le biciclette possedute da un singolo ciclista.