“È una malattia contagiosa, specialmente per le pecore, e colpisce lo zoccolo. È un batterio che si trova nei terreni in cui passano le stesse pecore. Gli ovini lo trascinano poi da un terreno all’altro. Questo è un grosso problema della zoppina: una pecora che ne è affetta lo può poi trasportare in altri terreni”, spiega Caterina Lamoni, contadina e consulente sulla zoppina. In Svizzera, questa malattia, colpisce un ovino su quattro e un allevamento su tre. È molto dolorosa per l’animale, ma innocua per l’uomo ed è entrata a far parte delle malattie da combattere a livello nazionale. Solo i Grigioni e Glarona lo avevano fatto fino ad ora.
Quali sono i sintomi?
I sintomi che segnalano la presenza della malattia sono soprattutto legati alla colorazione sotto lo zoccolo, a spiegarcelo è sempre Caterina Lamoni: “Se sotto gli zoccoli ci dovesse essere del rossore potrebbe essere un segnale di zoppina. Per curare la malattia si effettua un bagno alle pecore con una soluzione specifica e si attende 10-15 minuti. Dopodiché gli ovini vengono liberati su un terreno asciutto per permettere l’assorbimento del prodotto sotto lo zoccolo. Il bagno viene fatto in base alla gravità dell’effetto della zoppina”, spiega.
La consulenza è importante
“Le pecore affette da zoppina hanno un impatto finanziario non indifferente”, segnala Lamoni. “La pecora ha delle ripercussioni tra cui la diminuzione del peso”. Sul territorio sono presenti dei consulenti, esattamente come Caterina Lamoni, che aiutano nell'individuazione della zoppina, ma anche gli allevatori nell’eventuale cura: “Entriamo in azione quando l’allevatore ci chiama e non sa come gestire la zoppina. Tante volte provano a curare da soli le pecore, prima di chiedere aiuto, ma poi gli ovini risultano ancora positivi. È dunque bene chiedere aiuto”. L’intenzione, nei prossimi 5 anni, è di ridurre a meno dell’1% il numero di aziende ovine colpite.