Terzo giorno di processo per il tentato assassinio di Solduno del 21 ottobre 2021. Questa mattina hanno preso la parola i rappresentanti dell'accusa privata.
"Il copione dei femminicidi"
L'ex fidanzata del sangallese è rappresentata in aula dall'avvocata Manuela Fertile. "La vittima si era perdutamente innamorata dell'imputato. Di certo lui non l'amava, semmai voleva dominarla", ha premesso la legale della ragazza. "L'imputato ha adottato il medesimo copione che vediamo nei femminicidi: ha umiliato la vittima, l'ha isolata da amici e genitori e alla fine ha usato violenza. È la stessa dinamica che in Italia ha portato all'uccisione di Giulia Cecchettin".
Di poco
Come accaduto più volte durante il processo, anche l'avvocata ha ricordato quanto per poco la giovane abbia scampato la morte. "Doveva essere un'esecuzione: quella sera, la ragazza doveva morire. Se ci fosse stato anche solo un po' di traffico e i soccorsi avessero tardato ad arrivare, oggi l'imputato sarebbe qui a rispondere di assassinio".
"Pericoloso"
"L'imputato è altamente pericoloso", ha poi sottolineato Fertile. A questo proposito, secondo l'avvocata, il sangallese sarebbe capace di ingannare i periti psichiatrici. Per questo ha chiesto il massimo della pena, confermando la richiesta di 17 anni formulata dal pp Roberto Ruggeri: troppo alto, a suo avviso, il rischio di recidiva. "Ieri abbiamo visto quanto sia bravo a manipolare". La vittima chiede un risarcimento di 69'000 franchi, con cui potere eventualmente pagare operazioni di chirurgia estetica per cancellare le cicatrici subite.
"E se il mio assistito avesse fatto il macho man?"
L'avvocato Carlo Borradori ha invece espresso i sentimenti del compagno della giovane raggiunta dal colpo di fucile, quella sera sequestrato assieme alla fidanzata: "Durante il dibattimento, il mio assistito ha sentito il bisogno di guardare negli occhi l'imputato, colui che ha sbrindellato il suo senso di sicurezza, colui che l'ha sottomesso e obbligato a compiere degli atti contro la sua stessa compagna, legandole le mani". "Immaginiamo - ha proseguito Borradori - se il mio assistito avesse avuto l'idea di fare il 'macho man': come avrebbe reagito l'imputato? Abbiamo vista cosa ha fatto il sangallese quando la ragazza è riuscita a fuggire".
La borsa
Borradori ha ricordato il contenuto della borsa che il sangallese portò con sé a Solduno, fra cui manette, soda caustica e nastro adesivo. "Tutto ciò che era in quello zaino era lì per fare male, per uccidere e in seguito dissimulare, cancellando le tracce dei suoi orrori".
Parola alla difesa alle 14
Secondo il rappresentante dell'attuale compagno della vittima, che ha chiesto un risarcimento di 10'000 franchi per torto morale, ad avere scatenato la furia del sangallese è stato l'ordine del pretore di non avvicinarsi alla ragazza. "Ricordiamo quanto dichiarato dall'imputato, qualcosa che ci ha fatto rabbrividire: 'Io le mie compagne le umilio e le anniento'". Il dibattimento riprenderà alle 14 con l'arringa della difesa.