Hockey
Ladies Lugano, “se non troviamo al più presto 50-100mila franchi possiamo dire addio alla stagione”
Redazione
un anno fa
Dopo l'arresto del presidente delle Ladies Lugano, la situazione della società è gravissima. L'appello della ceo Flavia Petrimpol alla popolazione: "Aiutateci".

“Sto cercando di elaborare il tutto. È veramente difficile capire come questa persona abbia potuto farci una cosa simile. Sono allibita. Ci sono in ballo giocatrici, famiglie, il buon nome della Città di Lugano”. Così la ceo dell’Hockey Club Ladies Lugano, Flavia Petrimpol, commenta ai microfoni di Ticinonews la notizia di oggi relativa all’arresto del presidente della società sportiva. Ad avvisare la ceo è stato questa mattina lo stesso Ministero pubblico, da tempo sulle tracce dell’uomo. Il 44enne residente nel Luganese, che sul registro di commercio figura come cittadino italiano, è infatti accusato di una lunga lista di reati finanziari, che nel corso di diversi anni gli avrebbero permesso di ostentare una vita di lusso ben al di sopra della sue possibilità: macchine, viaggi e serate in locali esclusivi.

La vicenda

L’inchiesta, coordinata dal procuratore generale sostituto Andrea Balerna, parte però da molto prima. In Ticino dagli anni 90’ l’uomo, nel corso del tempo, avrebbe più volte ripetuto lo stesso trucchetto: rilevare società in difficoltà finanziarie e contrarre ulteriori debiti che sapeva non avrebbe mai pagato. Società poi lasciate fallire, una dopo l’altra. Spulciando il registro di commercio si nota che si tratta di diverse ditte attive nell’edilizia, nel campo forestale e nel giardinaggio, per poi passare, lo scorso luglio, con il prendere in mano le redini delle Ladies, associazione sportiva anche lei in difficoltà. “Ha sempre detto di non preoccuparsi, che i soldi sarebbero arrivati. Dopo sono bravi tutti a dire ‘potevi aspettartelo’. Con il senno di poi è tutto più logico ed evidente, ma le cose non stanno così”, afferma Petrimpol.

Tempistiche ristrette

Come detto, la lista dei reati ipotizzati è lunga: truffa, bancarotta fraudolenta, cattiva gestione, diminuzione dell'attivo in danno dei creditori, omissione della contabilità, falsità in documenti e riciclaggio di denaro. C’è poi un altro filone legato ai crediti Covid garantiti dalla Confederazione. E potrebbe non essere finita, visto che la Procura ha sequestrato altra documentazione. Impossibile affermare oggi quali fossero le sue intenzioni nei confronti delle Ladies. La certezza, conclude la ceo, è che la situazione è gravissima. “Se non troviamo al più presto tra i 50'000 e i 100'000 franchi, possiamo dire addio alla stagione e questo implica che anche a livello di PostFinance Women’s League ci sarà un buco”. “Faccio un appello alla popolazione di aiutarci, di farci cominciare la stagione. La squadra c’è, le ragazze sono entusiaste, hanno voglia di giocare. Mi piange il cuore a vederle così. Penso che lunedì sarà il termine ultimo per dire se possiamo iniziare il campionato oppure no’”.

I tag di questo articolo