
I cervi, in Ticino, sono troppi. Nonostante le battute di caccia, la tendenza all’aumento degli ungulati non frena, e l’effetto si fa sentire sempre di più sui boschi, per la maggior parte amministrati e gestiti dai patriziati. Il problema è stato al centro di una giornata dedicata che ha avuto luogo a Quinto, organizzata da BoscoTicino e dall'Alleanza Patriziale Ticinese (ALPA), insieme ad attori pubblici e privati toccati dalla tematica. "Purtroppo tanti non si rendono conto del danneggiamento che questi ungulati fanno sul bosco, non permettendo una normale crescita, perché brucano tutti quelli che sono i nuovi alberelli" ha dichiarato a margine dell'evento a Ticinonews Tiziano Zanetti, presidente di ALPA. "Così si va verso una situazione ingestibile, che rischia di compromettere la sicurezza e il ruolo principale (quello di protezione) dei nostri boschi".
Urgono soluzioni al più presto
La giornata, con il motto 'non si può più tergiversare', ha visto una parte teorica e una parte pratica, in cui sono stati analizzati da vicino i danni provocati dagli ungulati. "Lo scopo di questa giornata era quello di sensibilizzare tutte le parti, per far affrontare questo problema di petto. Quello del ringiovanimento è un problema vitale per i nostri boschi, per cui bisogna agire con celerità", ha spiegato il Presidente di BoscoTicino, Danilo Piccioli.
Tra le varie soluzioni si è discusso ad esempio delle recinzioni, delle bandite di caccia e non è mancato il tema del lupo. Anche perché questa situazione rischia di mandare in fumo molti soldi, sia privati che pubblici. "Non possiamo ad esempio chiedere di investire 5 milioni nell'Alpe Predasca e poi lasciar girovagare un branco di lupi. Questo non va bene. Per questo vanno trovate delle soluzioni assieme con chi gestisce il bosco e i dipartimenti cantonali preposti" ha chiarito Zanetti. Lo stesso concetto vale poi per i boschi: "Bisogna capire come gestire il lupo, e come gestire gli ungulati".
Il nuovo Piano forestale? "Direzione giusta"
Intanto, ricordiamo, il Cantone ha recentemente messo in consultazione il nuovo piano forestale 2025, che indica la strategia e la politica forestale e in cui è presente anche questa tematica. "Ho dato una prima lettura a questo documento, in generale va bene, ci sono delle piccole correzioni che noi come ALPA vorremo introdurre, però mi sembra si stia andando nella direzione giusta".