Maltempo
Lanciata la raccolta fondi "Bavona e Lavizzara, ricostruiamo insieme"
10 mesi fa
Lo scopo è quello di sostenere le regioni pesantemente toccate dal maltempo. La sindaca di Cevio Wanda Dadò: “Solo uniti potremo ricostruire”.

“Vediamo tantissima distruzione, la valle Lavizzara e la val Bavona sono veramente devastate, ma la nostra popolazione si sta compattando e noi sindaci siamo uniti in questo pensiero”. Queste le parole pronunciate oggi dalla sindaca di Cevio Wanda Dadò ai microfoni di Ticinonews, a margine della conferenza stampa durante la quale è stata presentata la raccolta fondi congiunta denominata “Bavona e Lavizzara, ricostruiamo insieme”, per sostenere le zone colpite dal violento nubifragio che nella notte tra sabato e domenica si è abbattuto sull’alto Ticino. “Solo uniti potremo ricostruire la valle Lavizzara e la val Bavona e le zone distrutte. Stiamo passando un momento di grande turbamento, ma abbiamo la popolazione, il Cantone e la Confederazione con noi. Siamo certi che ce la faremo”.

“Un pensiero alle vittime”

Il bilancio del nubifragio si aggrava purtroppo di giorno in giorno e sebbene sia ancora presto per calcolare la portata totale dell’evento, i suoi effetti sono sotto gli occhi di tutti. “Il nostro territorio è completamente distrutto e il nostro pensiero è rivolto soprattutto alle vittime e ai loro familiari, a chi ha vissuto in prima persona l’evento, e anche ai dispersi non ancora ritrovati”, ha aggiunto Dadò.

Dazio: "Dobbiamo fare il possibile per rialzare la testa"

Visibilmente commosso il sindaco di Lavizzara, Gabriele Dazio. “Mai avrei pensato di trovarmi in una simile situazione: in poche ore questo evento ha cancellato buona parte del nostro territorio. Ci sono danni e distruzioni ad abitazioni, aziende agricole, al centro sportivo, alla scuola, alla rete idrica e alla centrale termica”. Di fronte a una simile tragedia “dobbiamo fare il possibile per tentare di rialzare la testa e affrontare la ricostruzione del nostro fantastico paesaggio alpino. Abbiamo tutti reagito in maniera strepitosa. Oggi siamo qui con il Municipio di Cevio per lanciare questa raccolta fondi. Abbiamo bisogno del sostegno di tutti”.

Ciocco: "110 case danneggiate"

Ha preso poi la parola Antonio Ciocco dello Stato maggiore di condotta. "Al momento le case toccate parzialmente o danneggiate completamente sono 110, 10 le vetture che abbiamo per ora censito e che sono visibili sui corsi d’acqua", ha detto. "Il prossimo passo sarà quello di effettuare dei sopralluoghi". Centinaia le chiamate fatte al numero verde della polizia da parte di persone che segnalavano mancati contatti con amici e conoscenti. "L'invito rivolto ora a chi nel frattempo ha potuto ricongiungersi con i propri casi, è di richiamare il numero per resettare. Questo ci permette di rientrare con le cifre".

Vie di comunicazione e approvvigionamento

Per quanto riguarda la situazione di Visletto "è in fase di collaudo il ponte ciclopedonale, che dovrà diventare un ponte carrozzabile", ha aggiunto Ciocco. "Per ora valuteremo l’aspetto di soccorso e via via che faremo esperienza vedremo se potremo allargarlo ad altri utilizzi". Vista la fragilità delle strade "bisogna evitare gli spostamenti inutili, soprattutto per coloro che si trovano al nord di Visletto". Infine, si lavora sull’aspetto di approvvigionamento di acqua e cibo, "e si dovrà anche pensare di rifornire l’unico distributore in funzione a Cevio".

L'impegno del DI

Da parte sua, il Dipartimento delle istituzioni sta lavorando su un potenziamento del contributo per i Comuni che sono a beneficio della perequazione, per andare a ricostruire, sussidiariamente, le canalizzazioni, gli immobili comunali, le strade, "tutto ciò che fa vivere questa comunità", ha spiegato il capo della Sezione enti locali Marzio Della Santa. Infatti "uno dei rischi maggiori di fronte a questi eventi è che la presa di consapevolezza della durezza della vita in territori simili possa comportare un’accelerazione del fenomeno dell’erosione della popolazione, lo spopolamento. Vi sono poi fondi per i patriziati "per ricostruire quel capitale culturale, nonché territoriale, che li caratterizza". Infine, Della Santa ricorda la solidarietà di altri Comuni ticinesi, "di cui riconosco l’impegno".