"Un pubblico numeroso e appassionato ha assistito con entusiasmo al concerto della Israel Philharmonic Orchestra", diretta dal maestro Lahav Shani, tenutosi con grande successo al Teatro del LAC. È quanto scrive l’Associazione Svizzera Israele sezione Ticino in una presa di posizione, nella quale si è sottolineato che nonostante le pressioni per annullare l’evento da parte di un gruppo pro-Palestina, "il concerto ha registrato una grande affluenza di spettatori, che non si sono fatti intimorire dalle proteste minacciose di una trentina di manifestanti davanti alle porte del LAC".
Una ferma condanna
L’Associazione Svizzera-Israele, sezione Ticino, "condanna fermamente questa protesta contro un evento culturale inserito nel contesto della Giornata Internazionale della Memoria, istituita dalle Nazioni Unite per commemorare i sei milioni di ebrei trucidati dai nazisti nei campi di sterminio durante la Seconda Guerra Mondiale". A detta dell'Associazione, manifestare è un diritto fondamentale in una società democratica come la Svizzera, "tuttavia, contestare un evento che onora la memoria della Shoah è un atto vile e indegno della società civile". Particolarmente toccante è stata la presenza del Prof. Ivan Levkovits, sopravvissuto alla Shoah e scienziato di fama mondiale. Attraversando a testa alta le proteste, ha dichiarato: “Dopo tutto quello che ho passato, non mi sarei mai aspettato di vedere di fronte a me un odio che mi ricorda gli anni bui della storia”. Le sue parole - scrive sempre l'Associazione - "sono un monito per tutti noi, sottolineando quanto sia pericolosa la propaganda e l’istigazione all’odio che vediamo oggi in Europa". In chiusura della presa di posizione, è stata espressa gratitudine al pubblico presente "per il loro sostegno e per aver dimostrato che la musica e la memoria storica sono valori fondamentali che trascendono le divisioni politiche".