Ticino
L’ATA si dimette dalla Commissione “Strade sicure”
Redazione
4 ore fa
L’Associazione traffico e ambiente lamenta una serie di problematiche relative al Rally del Ticino e “una certa incoerenza” tra le campagne promosse dalla Commissione e le decisioni prese dagli Uffici cantonali.

L’Associazione traffico e ambiente (ATA) ha deciso di presentare le proprie dimissioni dalla Commissione “Strade sicure”. La decisione, viene spiegato in un comunicato, è legata alle criticità emerse prima, dopo e durante il Rally del Ticino (disputatosi a fine settembre), e vuole evidenziare “il comportamento incoerente delle autorità, Dipartimento delle Istituzioni in primis, che danno il permesso di usare le strade cantonali come se fossero quelle di un circuito automobilistico privato, trascurando tutte le norme di sicurezza”. Tutto ciò mentre al tempo stesso “sostengono di voler aumentare la sicurezza di tutti gli utenti della strada, grazie alle campagne promosse dalla Commissione “Strade sicure”.

“Incoerenza tra campagne e decisioni prese”

L’Associazione – si legge ancora – ha sempre notato “una certa incoerenza” tra le campagne promosse e le decisioni prese dagli Uffici cantonali che compongono la Commissione stessa. “Si pensi alla difficoltà in Ticino di limitare la velocità a 30 km/h sulle strade cantonali che attraversano le località”. Da sempre, l’Ufficio della segnaletica stradale del DT (che fa anche parte della Commissione) “ha frenato le legittime richieste dei Comuni e impedito la riduzione di velocità, malgrado il comprovato effetto sulla sicurezza degli utenti della strada”.

Il capitolo Rally

La decisione della Sezione della circolazione (a capo della Commissione) di autorizzare il passaggio del Rally del Ticino sul territorio del comune di Alto Malcantone, che aveva espresso il suo preavviso negativo proprio perché preoccupato per la sicurezza dei propri cittadini, prima e dopo la gara, “ha messo in evidenza una prima criticità”. Il fatto che durante la manifestazione la Polizia cantonale non abbia più nessun potere decisionale sulle strade percorse dal rally, la cui gestione è demandata totalmente agli organizzatori, “ha confermato le perplessità della nostra associazione”.

Inoltre, prosegue l'Associazione, la constatazione che durante la gara siano state soppresse intere linee del trasporto pubblico, anche nei tratti non interessati dalla manifestazione, “ha evidenziato i molti problemi e una certa leggerezza nella gestione dell’incarto Rally del Ticino". ATA ricorda infine che lo stile di guida aggressivo proposto in gara, in totale contrasto con ciò che insegnano le campagne di “Strade sicure”, “viene emulato da molti automobilisti durante il resto dell’anno, ciò che provoca disturbo e mette in pericolo gli altri utenti della strada”.

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