
Nelle scorse settimana hanno sconvolto l'opinione pubblica le rivelazioni su abusi sessuali da parte di produttori e fotografi e attori del mondo di Hollywood. Situazioni che, seppur in scala ridotta, riguarderebbero anche il Ticino, con alcune segnalazioni di modelle che hanno parlato di fotografi che avrebbero provato a sfruttare la loro posizione per ottenere favori sessuali da loro.
C'è però il rischio che si scateni una vera e propria caccia alle streghe verso chi fa il proprio lavoro in maniera professionale: Robi Imfeld, fotografo ticinese che ha esposto foto di nudi e bodypainting in tutto il mondo (nella gallery alcuni dei suoi scatti), racconta come lui e i suoi colleghi stanno vivendo questa situazione.
Robi Imfeld, cosa hai pensato quando hai sentito dei vari casi di tentate molestie emersi anche in Ticino?Dà molto da pensare. Un solo caso è un caso di troppo, anche perché poi sembra che tutti sono così. E' fastidioso quando ti chiedono cosa fai solo perché sanno che lavori con modelle spesso in intimo o nude. Ignorando il lavoro che c'è dietro ogni singolo scatto e la professionalità che deve esserci tra modella e fotografo che è necessaria per fare dei buoni scatti. Se qualcuno ha sbagliato non vuol dire che tutti sbagliano: è come pensare che, dato che ci sono dei capi ufficio che hanno fatto mobbing sulle dipendenti, tutti i capi siano così. Condanniamo i colpevoli ma non cadiamo in stereotipi.
Come ti rapporti con le modelle che ritrai senza vestiti?Intanto voglio specificare che lavoro sia con donne che con uomini, non cambia nulla nel mio approccio. Per prima cosa ho bisogno di parlare con loro per capire chi ho davanti e cosa vogliono: è solo così che capisci la storia che hanno dietro e quello che vogliono raccontare con le immagini. E poi con me c'è sempre una collaboratrice che mi dà una mano: in questo modo non siamo mai soli e sin dal principio si evita qualsiasi possibilità di situazioni ambigue. Soprattutto le ragazze, sapendo che c'è un'altra donna vicino a loro che è lì per aiutarle, si sentono più a loro agio. E' differente lavorare con un uomo piuttosto che con una donna?Quando fai un lavoro artistico guardi il loro corpo e cerchi di fare in modo che possa creare un'emozione a chi guarda. E per questo, non ho vergogna a dirlo, mi posso emozionare anche guardando un corpo maschile. Non voglio essere ipocrita: non è che non vedo la differenza, ma quando sono di fronte al mio obiettivo vedo l'arte che posso creare. Professionalmente quindi non cambia nulla.
Rimani impassibile anche di fronte a una ragazza bellissima nuda di fronte a te?Intanto è difficile dire cos`è la bellezza: mi è capitato di lavorare con supermodelle che non erano in grado di generare alcuna emozione. Altre volte invece con ragazze e ragazzi che magari non sono belli per gli altri e con i quali ho fatto lavori meravigliosi. Ma quando sono davanti a me, sono semplicemente dei ragazzi normali con le loro vite private. Ci puoi ridere e scherzare prima o dopo, ma al momento di scattare tutto deve essere assolutamente professionale. Ed è perché sanno come lavoro che vengono da me.
Ci sono mai state delle volte che hai rifiutato lavori di nudo?Certamente. Peraltro è successo pure qualche giorno fa. Quando ti rendi conto che c'è qualcosa che non va o che il nudo travalica l'erotismo e il sensuale per scadere nel pornografico, allora è meglio interrompere subito la collaborazione. Preferisco essere chiaro dall'inizio piuttosto che avere fraintendimenti dopo.
Secondo te come si arriva alle situazioni raccontate da alcune modelle ticinesi?Per come lavoro io, c'è sempre tanta gente intorno a un set fotografico. Mi viene quindi difficile pensare che ci possano essere occasioni per un fotografo di provarci con una ragazza. Quindi probabilmente per fare certe cose bisogna essere da soli: questo vuol dire che forse c'era premeditazione da parte degli autori delle molestie o tentate tali.
Hai mai sentito storie simili in Ticino?Ne ho sentite ovunque, anche in Ticino da ragazze che sono venute da me dopo aver avuto brutte esperienze con altri fotografi. Ma si limita tutto a un sentito dire, sono le ragazze che dovrebbero rivolgersi alle autorità competenti per fermare questo fenomeno.
A questo proposito, perché tante segnalazioni anonime ma poche denunce?Ci sto pensando molto in questi giorni. Magari hanno paura di far scoprire che hanno fatto foto di nudo e non vogliono che il loro nome possa essere rivelato dai giornali. Ma questo è un grave problema, mi sembra come la violenza sulle donne dove c'è paura di raccontare gli abusi subiti fino a quando non si arriva al punto di non ritorno. Denunciando, tante ragazze possono evitare di vivere esperienze simili, fermando chi se ne approfitta.
Che consiglio puoi dare alle ragazze e ai ragazzi che vogliono fare foto, evitando brutte sorprese?Di avere sempre coscienza di quello che stanno facendo e di pretendere sempre trasparenza e massima professionalità dai fotografi. E, se non vi sentite sicuri, meglio rivolgersi a qualcun altro.
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