"Già si sapeva che Norman Gobbi aveva avuto un comportamento irreprensibile". Ecco come esordisce l'avvocato del consigliere di Stato, Renzo Galfetti, interpellato da Ticinonews, alla notizia odierna della chiusura dell'inchiesta sull'incidente in Alta Leventina dello scorso novembre che ha visto protagonista il membro dell'Esecutivo ticinese. "Questo evidentemente dà all’onorevole e a me soddisfazione, ma non sorpresa, perché lo si sapeva sin dall’inizio che così era". "Una certa sorpresa è dovuta - continua il legale - dall’accusa promossa nei confronti di due agenti, che a mio parere è ingiustificata. Sia io che l’onorevole Gobbi abbiamo fiducia e stima negli agenti di polizia. Io ritengo che l’ipotesi di accusa sia una costruzione giuridica piuttosto ardita. Gli agenti si professano legittimamente innocenti. Deciderà il giudice. Su questo sono e siamo molto fiduciosi, anche se purtroppo i tempi lunghi della giustizia penalizzano gli agenti oltre misura".
"Non c'erano le circostanze per l'autosospensione"
L'avvocato aggiunge: "Dal mio punto di vista nemmeno all’inizio erano date le circostanze che imponessero un’autosospensione. Ora che l’inchiesta penale ha definitivamente stabilito l’assoluta estraneità dell’onorevole Gobbi, che ha avuto un comportamento ineccepibile, non vi è assolutamente più alcun motivo affinché l’autosospensione rimanga tale. "C’è da sperare che chi ha proferito insulti, fatto illazioni, commesso molte maldicenze nei confronti di Gobbi, se ne renda conto e abbia il coraggio civico e di coscienza di scusarsi".