
I dazi imposti da Donald Trump sulle importazioni. È stato questo il tema al centro dell'incontro tenutosi ieri tra il consigliere federale Guy Parmelin, in Ticino in occasione della seduta a Lugano della Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S), e il consigliere di Stato Christian Vitta. I due, insieme a Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell'economia, che accompagnava il presidente del governo ticinese, hanno visitato la ditta Helsinn Healthcare di Pazzallo, dove hanno avuto l’occasione di discutere con i vertici dell’azienda delle principali sfide con cui essa è attualmente confrontata e della piazza economica svizzera e ticinese. In seguito hanno potuto confrontarsi su vari temi di interesse comune e d'attualità.
Dai dazi al lupo
Al centro della discussione "vi sono anzitutto state le conseguenze, per la Svizzera e di riflesso per il Cantone Ticino, dei recenti dazi doganali annunciati dal governo degli Stati Uniti. Considerando come la situazione sia in continua evoluzione, è stata sottolineata l’importanza di un flusso d’informazione costante tra l’autorità federale e quella cantonale. In questo contesto è stata tematizzata anche l’importanza che potrebbe assumere lo strumento del lavoro ridotto". In termini più generali, "l’incontro è stato l’occasione per discutere dell’attuale andamento economico e dei risvolti sul mercato del lavoro. Il Direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia (Dfe) ha altresì potuto portare all’attenzione del Consigliere federale Parmelin altri temi rilevanti". In ambito agricolo "è stata affrontata la tematica legata alla gestione del lupo e alle sue conseguenze sull’economia alpestre ed è stata altresì sottolineata la buona collaborazione con l’Ufficio federale dell’agricoltura per quanto concerne la gestione dei danni alle strutture agricole in seguito all’evento che, la scorsa estate, ha colpito la Vallemaggia".
I tagli annunciati da Berna
Durante l'incontro "vi è anche stata l’opportunità di discutere della politica economica regionale e dei prospettati tagli della Confederazione in questo ambito. Da parte cantonale sono state evidenziate le preoccupazioni ad essi legate, che avrebbero delle conseguenze importanti per la politica economica regionale cantonale. Sempre in ambito regionale si sono trattati anche gli effetti, per l’aeroporto di Lugano, della prospettata riduzione dei contributi federali agli aeroporti regionali. Nel corso del colloquio sono infine state approfondite la nascita dello Switzerland Innovation Park Ticino, che è diventato una realtà negli scorsi mesi, e l’opportunità di poter avere un rappresentante del Cantone Ticino nel Consiglio della Fondazione Switzerland Innovation".