
“La facilità con cui i malviventi, non residenti, riescano attraversare il confine per commettere reati è preoccupante”. Il Movimento Giovani Leghisti esprime preoccupazione per quanto evidenziato in questi giorni da diverse testate giornalistiche, ovvero la serie di furti verificatisi nel Mendrisiotto. Per essere precisi, si parava di sette episodi ad Arzo, Novazzano, Mendrisio e Riva San Vitale, dove ad essere state prese di mira erano abitazioni private, esercizi pubblici e il centro sportivo locale. In alcuni casi, le telecamere di sorveglianza hanno immortalato i malviventi, fornendo elementi utili agli agenti. “Questo incremento di attività criminali non sono una novità nel nostro Ticino e confermano interrogativi già sollevati dalla Lega dei Ticinesi sulla sicurezza del nostro cantone, una regione di confine particolarmente esposta a reati transfrontalieri”, prosegue il testo. I Giovani leghisti sottolineano poi come già in passato fosse stato evidenziato che “la presenza di dogane non presidiate facilita l'ingresso e la fuga di criminali stranieri, rendendo il nostro territorio un bersaglio privilegiato”. La posizione geografica del Ticino, confinante con regioni densamente popolate come la Lombardia, “aumenta il rischio di infiltrazioni criminali stranieri. Malviventi provenienti dall'Italia ed altri Paesi possono facilmente entrare nel nostro cantone per commettere reati e poi rapidamente dirigersi oltre confine rendendo difficile il loro rintraccio”.
“Rafforzare i controlli è imperativo”
Per garantire la sicurezza delle famiglie ticinesi, il Movimento ritiene imperativo rafforzare i controlli alle frontiere e in tutto il territorio cantonale. “Un presidio più efficace delle dogane e una maggiore collaborazione tra le forze dell'ordine svizzere e italiane sicuramente aiuterebbero il territorio ticinese a non essere preso di mira. Inoltre, l'implementazione di tecnologie avanzate di sorveglianza e il potenziamento delle risorse dedicate alla sicurezza interna sono misure necessarie per proteggere la nostra comunità”. A loro detta, i primi a beneficiarne sarebbero le famiglie e gli anziani, così come i bambini e tutti coloro “che nel nostro cantone credono, e con grande sacrificio gestiscono, un'attività”. Una maggiore sicurezza “significa quindi una qualità della vita migliore, senza il timore che la propria casa o la propria attività vengano prese di mira dai delinquenti non residenti. Sapere che il nostro territorio è protetto da controlli efficaci permetterebbe a tutti noi di vivere serenamente”. Infine, ritengono che gli eventi del Mendrisiotto non rappresentano un primo campanello d’allarme, “bensì la conferma di quanto sia necessario un intervento politico che incentivi ad un aumento dei controlli, prima di ritrovarci come la vicina Milano”.