Interpellanza Udc
Le domande di Galeazzi sui coltelli a scuola
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Redazione
2 anni fa
A seguito dell'ultimo episodio di violenza in un'area scolastica, il granconsigliere Udc pone al Governo delle domande sulle misure prese per prevenire questi fatti.

Tiziano Galeazzi (Udc), affiancato da Roberta Soldati e Paolo Pamini (Udc), si dice preoccupato. "Negli ultimi mesi sono aumentati casi di violenze e minacce nelle scuole ticinesi così come fuori dagli istituti scolastici. Servono misure che vadano oltre a quelle fino ad oggi utilizzate", scrive il granconsigliere in un'interpellanza.

I precedenti

"Non passa settimana che sui media vengano segnalati sempre più casi di adolescenti coinvolti in risse e pestaggi, con utilizzo di ogni genere di attrezzo. Tra questi le armi bianche, come i coltelli. Notizie di ragazzini delle scuole medie con in tasca un coltello all’interno degli istituti, o nelle loro vicinanze, si susseguono in modo incalzante. L’ultima novella, appresa dai media, è quella di una ragazza di 15 anni che, armata di un coltello da cucina, ha pugnalato allo stomaco un 17enne alle scuole medie 2 di Bellinzona".

Le domande

Secondo Galeazzi e cofirmatari, la scuola è chiamata a fare la sua parte. A questo proposito, i parlamentari chiedono al Consiglio di Stato se il Decs dispone di "un piano di sensibilizzazione rivolto agli studenti" e "che tipo di sensibilizzazione propone il Decs per le Direzioni scolastiche e per il corpo docenti". I granconsiglieri vogliono inoltre sapere se negli ultimi tre anni ci siano stati altri episodi non emersi pubblicamente in cui "un ragazzo è stato trovato con un’arma bianca nello zaino". "Che tipo di misure vorrebbe prendere il Decs dopo tutti questi fatti accaduti? Che tipo di misure vengono prese verso l’allieva o allievo trovato in possesso di un’arma? E verso i genitori di questi allievi?"