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No al progetto di legge sul divieto di adottare bambini provenienti dall'estero. È per questo che mercoledì 12 febbraio è stata costituita in Ticino l'associazione Gruppo adozione e famiglie Svizzera (GAFS) che "si occuperà anche di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell'adozione nazionale e internazionale", viene spiegato in una nota. Un realtà nata nel nostro Cantone e "aperta alle persone che ne sostengono gli scopi provenienti da tutta la Svizzera e conta già soci che abitano fuori dalla Svizzera italiana".
Il progetto di legge del Consiglio federale
Lo scorso 29 gennaio, ricordiamo, il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di elaborare, al più tardi entro la fine del 2026, un progetto di legge sul divieto delle adozioni internazionali da porre in consultazione. Questo perché, secondo l'Esecutivo, il divieto è il miglior modo per tutelare in modo adeguato tutte le persone interessate, in particolare i minori. "Durante l’assemblea costitutiva, alla quale hanno partecipato, in presenza o per via telematica, 166 persone, è stato presentato dai consiglieri nazionali Fonio e Gianini il contesto politico nel quale si inserisce questa proposta del Governo", scrive l'Associazione, sottolineando come "un progetto di legge vero e proprio potrebbe arrivare sui banchi delle Camere federali presumibilmente nel 2027 o nel 2028". Per questo la GAFS "opererà da subito con l’obiettivo di evitare che si arrivi ad un messaggio governativo al Parlamento che contenga la proposta di abolizione dell’adozione internazionale, tenuto conto anche del fatto che il rapporto degli esperti sul quale il Governo si è basato per prendere la sua decisione indicava pure altre alternative".
"Una scelta profondamente sbagliata"
L’associazione "condivide con il Consiglio federale l’obiettivo di evitare in tutti i modi che al centro delle procedure di adozione non vi sia l’interesse dei bambini coinvolti, ma ritiene che l’abolizione pura e semplice di un istituto che ha permesso a molti bambini e a molti adulti di costituire delle famiglie che oggi sono parte del tessuto sociale del nostro Paese sia una scelta profondamente sbagliata". Lo scorso 12 febbraio, inoltre, "è stata chiarita anche la situazione che coinvolge le persone attualmente coinvolte da una procedura di adozione internazionale o che hanno l’intenzione di avviarla: finché un’eventuale legislazione che preveda l’abolizione dell’istituto dell’adozione internazionale non sarà entrata in vigore, cosa che avverrà solo se il Consiglio federale invierà un messaggio in questo senso al Parlamento, se il Parlamento lo approverà e se un eventuale referendum non dovesse avere successo, nulla cambia per le famiglie che hanno in corso una simile procedura o che desiderano cominciarne l’iter".
Il Comitato
Nel corso dell’assemblea costitutiva è stato anche eletto il comitato dell’associazione, composto da Lisa Balmelli, Monica Basile Valenti, Francesca Bernasconi, Manuele Bertoli, Stefania Biffi, Roberto Invernizzi, Tristana Martinetti, Nuria Navarro Bolliger, Laura Ott, Fabia Pellizzoni Comi, Chiara Orelli Vassere, Mirko Valenti, Benedetta Zanetti, Etienne Zanetti, il quale si riunirà nei prossimi giorni per designare il/la presidente e il/la vicepresidente, nonché per delineare le prime attività associative. L’assemblea costitutiva ha infine già deciso che la quota sociale minima a carico dei soci sarà di 10 franchi.