
C'è malcontento oltre confine per la chiusura degli uffici svizzeri della dogana commerciale a Chiasso in occasione dei giorni festivi. Se in Svizzera gli uffici chiudono, con conseguente stop ai mezzi pesanti, in Italia è una normale giornata di lavoro, con il permesso ai Tir di circolare. Una circostanza che provoca grossi disagi sul territorio italiano, con file di camion che si incolonnano sull'autostrada, paralizzando la viabilità nei comuni limitrofi. Disagi che sono avvenuti lo scorso lunedì di Pentecoste, come anche durante il ponte dell'Ascensione.
Il sindaco di Como Mario Landriscina ha parlato di problema internazionale alla Provincia di Como, affermando che non "possiamo essere da soli ad affrontare una questione tra due Stati": "Loro possono chiudere la dogana, ma le ricadute non possono essere solo nostre. Se noi facessimo altrettanto? Non possiamo accettare soluzione che vadano a discapito dei residenti".
"Mi sembra strano che nessun pensi o si organizzi per eventi simili" aggiunge Marco Ponti, già professore ordinario di economia e pianificazione dei trasporti al Politecnico. "Essendo programmati, non è certo difficile prevederli e mettere a punto delle contromisure".
Dal canto suo il prefetto Bruno Corda chiarisce che era stata predisposta una pianificazione comunale per l'incolonnamento dei mezzi pesanti su una corsia dell'autostrada. Ma i disagi sono stati più pesanti del previsto a causa del numero molto elevato di mezzi pesanti, ha ammesso al giornale.
Vengono comunque proposte anche delle soluzioni, come per esempio l'allargamento o la creazione di nuove aree di ristoro e sosta, oppure ancora segnali d'avviso lungo le autostrade percorse dai tir diretti verso il Ticino e transitanti da Como per scoraggiarli a mettersi in cammino a ridosso del confine.
In attesa di concretezza, la situazione di emergenza però rimane. Già settimana prossima con il Corpus Domini e il 29 giugno con le celebrazioni dei santi Pietro e Paolo si aspettano code chilometriche...
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