Ticino
“Le forniture stanno aumentando molto”
Redazione
3 anni fa
Prosegue secondo il programma la campagna di vaccinazione nel nostro Cantone. Da oggi possono riservare l’appuntamento gli over45, da giugno forse al via con gli over16

Da oggi ha preso il via la fase 8 del piano cantonale di vaccinazione, ovvero quella che permette l’iscrizione al vaccino anti-Covid agli over 45. Si tratta di circa 60mila persone che dovrebbero essere (indicativamente) vaccinate entro fine giugno. I colleghi di Radio3i, in occasione della partenza di questo nuovo ulteriore passo ne ha parlato con il Farmacista cantonale Giovan Maria Zanini.

“Mi sembra molto buona l’adesione, come nei casi precedenti. Tra ieri e stamattina abbiamo ricevuto una fornitura importante di vaccini che ci ha permesso di dare un appuntamento alla maggior parte delle persone che si erano iscritte. Anche se la lista d’attesa è ancora lunga e non siamo riusciti a dare una data a tutti, anzi abbiamo esaurito tutti gli appuntamenti fino a fine maggio. Questa è comunque la dimostrazione che abbiamo ancora una volta una rispondenza molto elevata”, ha commentato Zanini.

Si possono dare anticipazioni su quando ci sarà la prossima apertura, quella per gli over16?
“Abbiamo un ordine di tempo, ma abbiamo una lista d’attesa sulle 16’000 persone in questo momento e la prima priorità è dare un appuntamento a queste persone. Le prime settimane di giugno sono dunque destinate a questo obiettivo”.

Come siamo messi a forniture?
“Le forniture sono arrivare in modo completo e puntuali. Stanno anche aumentando molto, soprattutto per quanto riguarda Moderna, per cui le prospettive sono sicuramente buone. C’è un piccolo problemino con Pfizer le cui forniture si stanno stabilizzando ora, questo ci crea qualche problema con gli appuntamenti a Giubiasco”.

L’obiettivo rimane vaccinare tutti quelli che lo desiderano per fine estate?
“Certamente, l’incognita per quando apriremo a tutti gli over16 sarà la risposta della gente. Chiaro che c’è ancora un numero importante di vaccinazioni da fare ma speriamo di avere sia i vaccini che le persone”.

Avete già delle previsioni sui numeri?
“Abbiamo delle stime sui numeri potenziali ma è tutto molto incerto: a fronte dell’alta adesione delle fasce d’età più elevate è più difficile fare previsioni sui giovani. Dovremo anche valutare fattori pratici come quanto verrà chiesta la doppia vaccinazione, o almeno la dose singola, per poter viaggiare. Chiaramente gli anziani ragionano di più sulle conseguenze per la salute mentre i giovani sono più attenti a queste cose. Dipende quindi anche dalla presenza del certificato vaccinale”.

È notizia di ieri sera che l’EOC e la Clinica Moncucco sono pronti a iniziare le cure con gli anticorpi monoclonali. È una buona notizia?
“Sì, è una buona notizia. Da un lato continuiamo con la prevenzione grazie al vaccino ma continuiamo ad avere persone che si ammalano, sia perché molti non sono ancora vaccinati che perché il vaccino copre solo al 90-95% anche se iniettato. Avremo quindi dei malati fin tanto che il virus circola e avere una terapia è chiaramente un passo avanti fondamentale”.

Una terapia che ha ricevuto un’autorizzazione eccezionale ma resta sperimentale. È comunque sicura?
“Certo, ci sono elementi a sufficienza per permettere di usare questa terapia, chiaramente in un ambito controllato. Per questo abbiamo optato in Ticino per due centri specialistici, dove ovviamente non possono essere somministrate da chiunque. Bisogna che queste terapie vengano anche monitorate molto da vicino. Se vogliamo è una forma ancora in sperimentazione, ma dobbiamo essere chiari: se abbiamo una malattia potenzialmente mortale può essere comunque doveroso usare un farmaco che presenta dei rischi, perché può permetterci di salvare delle vite. È chiaro che tutto va fatto in un modo molto ragionato e controllato, in un ambiente protetto”.

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