Non è la prima iniziativa di questo tipo, ma questa volta la levata di scudi arriva direttamente dalla Grande Mela. La città di New York ha infatti deciso di far causa a Tik Tok, Facebook e YouTube, ritenuti colpevoli di causare danni alla salute mentale di bambini e ragazzi. Secondo la causa, le società proprietarie Meta, Snap, ByteDance e Google hanno consapevolmente costruito e commercializzato le loro piattaforme per "attrarre, catturare e creare dipendenza nei giovani". Un'abilità sottolineata anche dal direttore di Pro Juventute Svizzera Italiana Ilario Lodi.
“Istituzioni che cercano di agganciare ragazzi”
Per Lodi, al giorno d’oggi “I ragazzi sono considerati prevalentemente dei consumatori. E cosa c’è di più facile che andare a convincere con una serie di sogni e illusioni delle giovani personalità che si stanno ancora definendo e che cercano dei punti fermi?” L’abilità di queste istituzioni – che sono imprese commerciali – sta quindi “nel cercare di agganciarli per renderli, in un modo o nell’altro, fedeli a quello che loro offrono, trattandoli da consumatori”. Giovani consumatori che sono sempre più inclini a trascorrere ore ed ore davanti a uno schermo, "a discapito delle relazioni personali e del giocare all'aria aperta". In questo senso, per Ilario Lodi, il ruolo dei genitori rimane cruciale.
“Importante farli giocare all’aperto”
“Una parte di responsabilità sta nel contestualizzare l’importanza del passare del tempo all’aperto e soprattutto del gioco alternativo a quello offerto dalle nuove tecnologie”. Lodi spiega che bisogna comunque avere un po' coraggio in certi sensi “e non preoccuparsi che tutti gli altri fanno diversamente. Il mio invito è quindi quello di lasciar uscire i bambini e di imparare non solo a governare i pericoli, che tra l’altro ci sono sempre stati, ma anche imparare a gestire possibili conflittualità che emergono fra bambini e adulti che non conoscono la tecnologia”.
Un boomerang incontrollato?
La nuova frontiera della tecnologia risponde invece al nome di intelligenza artificiale. Ma sarà un'opportunità per i giovani oppure rischia di divenire un boomerang incontrollato? “L’intelligenza artificiale è uno strumento fenomenale per poter progredire, perché si presta moltissimo a un’enorme serie di ambiti e ci permetterà di fare delle evoluzioni molto importanti”. Il problema, tuttavia, riguarda la nostra capacità. Siamo capaci di governare queste evoluzioni? “Io torno a ripetere per l’ennesima volta che il problema legato alle nuove tecnologie non è governabile attraverso le tecnologie: bisogna ritornare a parlare e riflettere su temi di base che stanno in un certo senso nel retroterra”. Riassumendo: sì alle nuove tecnologie, ma a condizione “che ci siano dei fondamenti solidi, e questi sono responsabilità degli adulti e delle famiglie in particolare”, ha concluso Lodi.