Un minuscolo spiraglio per una soluzione in extremis c’era. Ieri sera però la conferma, giunta dalla stessa Mubea: l’azienda chiuderà definitivamente i battenti del sito di Bedano il 31 marzo, lasciando a casa una settantina di persone. "Parliamo di operai molto specializzati", illustra Paolo Coppi, vicesegretario regionale dell'Ocst. "Si tratta di profili di alto valore e interessanti, anche perché abituati a lavorare a turni. Bisogna però capire se il mercato del lavoro sia ricettivo nei loro confronti". Il sindacato ha partecipato alla consultazione tra azienda e dipendenti. Questi ultimi avevano presentato delle proposte per salvare la fabbrica. Invano. "I lavoratori si sono resi disponibili a riconvertire la loro attività produttiva", dichiara Coppi ai nostri microfoni. Inoltre, dopo l'annuncio tre settimane fa di una possibile chiusura della sede ticinese, "hanno anche provato a ridurre l'orario di lavoro per allungare la vita del sito di Bedano".
"Proposte non a lungo termine"
Da più di 50 anni, la Mubea produce molle per valvole destinate all’industria automobilistica. Un mercato in forte declino con la diffusione delle auto elettriche e senza una possibilità apparente di ripresa. Da qui, la decisione dell’azienda di chiudere lo stabilimento di Bedano. Fra le proposte del personale, anche quella di una riconversione dello stabilimento nella produzione di componenti per l’aviazione. In questo settore sta investendo Mubea, multinazionale tedesca da più di 3 miliardi di euro di fatturato. Un tipo di attività che secondo Piergiorgio Giuliani, presidente del CdA della filiale di Bedano, non sarebbe realizzabile nella fabbrica ticinese . "Le proposte avanzate dai dipendenti - commenta Giuliani, da noi raggiunto - non rappresentavano soluzioni a lungo termine".
Verso la Polonia?
Tra i dipendenti c’è il sospetto che Mubea voglia delocalizzare l’attività in Polonia, in una sede dove si erano recati alcuni di loro per formare il personale locale. "Non lo escludo", ci risponde Giuliani, che però precisa: "I diversi siti di Mubea fanno già fronte a un carico di lavoro che difficilmente può essere aumentato".
I dettagli del piano sociale
Per la sede di Bedano, l’impresa ha sviluppato un piano sociale. Si parla di due mensilità salariali per tutti, del pagamento della quota aziendale mancante del 2° pilastro per i lavoratori di più di 58 anni e della possibilità di lasciare l’azienda rapidamente per i dipendenti che trovano un’altra occupazione. Inoltre, Mubea precisa di avere fatto il possibile per tenere il più alto numero di lavoratori possibile sino a fine marzo. Il sindacato Ocst non è però soddisfatto. "Più che per noi, è stata evidente la risposta negativa dei dipendenti", osserva Coppi. "Parliamo di collaboratori che hanno una storia molto lunga all'interno della fabbrica. Per questo, si aspettavano un riconoscimento maggiore. Alla Mubea chiediamo uno sforzo in più". I lavoratori residenti sono una minoranza alla Mubea di Bedano. Per le finanze del Comune, inoltre, l’addio dell’azienda sarà un duro colpo. Un altro. Pochi giorni fa, era stata annunciata anche la chiusura della Sps.