
Hanno seguito il trend del resto della Svizzera e hanno cominciato a coltivare canapa terapeutica con percentuali di THC inferiori all’1%. In modo discreto in alcune aziende agricole del Piano di Magadino sono ricomparse delle piantagioni di cannabis.
Nulla di paragonabile all’esplosione degli anni 2000, sfociata nell’operazione “indoor” e nel suo strascico di condanne, multe e incarcerazioni. Discorso archiviato. In questo caso non si parla più di uno stupefacente ma di un prodotto legale, viste le bassissime concentrazioni di principio attivo. Legale come la sua coltivazione, disciplinata da leggi cantonali e federali.
Il mercato è in crescita, la domanda sale e più di un agricoltore ha deciso di cavalcare l’onda. Sul ritorno della canapa in Ticino abbiamo interpellato il presidente dell’associazione Orti, Andrea Zanini.
L'associazione degli Orticoltori Ticinesi prende distanza da questo fenomeno emergente e avvisa: "Non difenderemo chi incapperà in problemi giuridici."
Secondo Zanini il settore rischia un pesante danno di immagine dopo gli importanti investimenti in campagne di comunicazione. "Ci può essere la tentazione, visti i margini sempre più all'osso, di convertirsi su queste coltivazioni, ma chiediamo di fare una scelta etica".
Tutti i dettagli nel servizio di Teleticino.
AR
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