![© CdT](https://dexter-cdn01.gruppocdt.ch/ticinonews/stories/2022/10/24/960x640/e5221577-c883-481d-96ae-8e68e1c0f577.jpeg)
Matteo Pronzini dovrà andare a processo a rispondere della frase "L'è tüta na mafia", riferita al Municipio di Bellinzona. Il consigliere comunale dell'MpS a Bellinzona ha infatti ricorso contro il decreto di accusa formulato dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri, che prevede una multa di 4'000 franchi (20 aliquote giornaliere sospese condizionalmente). A darne notizia tramite comunicato stampa è il Movimento per il Socialismo.
I ricorsi del Municipio
Pronzini - si legge nella nota - era stato denunciato dai sette membri del Municipio di Bellinzona. Da noi raggiunto, Pronzini ci spiega che la denuncia fa riferimento a un suo intervento in Consiglio comunale, nella seduta del 20 settembre 2021. In quell'occasione, Pronzini aveva preso posizione a seguito dei ricorsi presentati dall'Esecutivo bellinzonese all'Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva prima e al Tribunale federale poi su due servizi della Rsi, nei quali veniva affrontata la questione delle morti per Covid alla casa anziani di Sementina. "Volevo tematizzare questo tema e il comportamento del Municipio", dichiara Pronzini a Ticinonews.
"Tranquillo"
Durante il suo intervento, Pronzini si è scagliato contro il Municipio di Bellinzona, usando l'espressione "L'è tüta na mafia". L'accusa è valsa al consigliere comunale dell'MpS una querela. "In seguito - precisa Pronzini - ho anche chiesto, come previsto dal Codice penale, una conciliazione, ma i municipali si sono rifiutati". Pronzini si dice comunque tranquillo all'idea di affrontare il processo: "Sarà l'occasione per dimostrare che non ho offeso nessuno e per rilanciare la discussione attorno al comportamento del Municipio, che usa ricorsi per mettere a tacere i giornalisti".