
L’edilizia si prepara ad andare in vacanza. Oggi è l’ultimo giorno di lavoro prima delle ferie collettive, previste dal CCL, che quest’anno inizieranno il 31 luglio e termineranno il 15 agosto. È quindi l’occasione per trarre un bilancio del settore nella prima parte dell’anno che, stando a Nicola Bagnovini, direttore della sezione ticinese della società impresari costruttori (SSIC Ticino), è positivo. "I primi sei mesi dell'anno sono andati bene per le imprese, che hanno lavorato a pieno regime”, ci conferma. “Abbiamo sofferto un po' il caldo nel mese di luglio, ma l'aspetto più importante è che abbiamo intaccato le riserve di lavoro. Gli appalti pubblici erano in calo all'inizio dell'anno. Ora questa tendenza si è invertita nelle ultime 4 settimane. Speriamo che questa tendenza continui". Le vacanze sono alle porte, ma la ripresa arriva in fretta. “La preoccupazione rimane quella di poter lavorare e recuperare le riserve di lavoro consumate nei mesi precedenti. Andiamo verso l'autunno e l'inverno, quando il settore cala di attività”.
Le vacanze estive, una questione storica
Come mai le vacanze collettive vengono inserite proprio in questo periodo dell’anno? È una questione storica, ci risponde Bagnovini. “Erano state pensate per permettere ai lavoratori, in particolare i frontalieri, di poter fare vacanza con le rispettive mogli, che avevano le chiusure di fabbriche in Italia le prime due settimane di agosto. Oggi il discorso ritorna abbastanza regolarmente. Ci sono grosse imprese che chiedono di non avere più questo vincolo, mentre le piccole e medie imprese sono tendenzialmente favorevoli a questa “forzatura” per chiudere tutte le attività e non avere pressioni eccessive dai committenti”.
Una sessantina di deroghe accolte
Nonostante lo stop delle attività, sono comunque previste delle deroghe. Stando a Bagnovini, quest'anno sono state inoltrate circa un centinaio di richieste e buona parte, una sessantina, sono state accolte. “In questi casi la Commissione paritetica valuta la tipologia di richieste. In genere concediamo di lavorare durante le vacanze collettive sui cantieri in alta montagna, al di sopra dei mille metri, oppure in cantieri che concernono gli edifici pubblici dedicati all'insegnamento e alla scuola, quando l'utenza è praticamente assente. C'è poi la messa in sicurezza di cantieri particolari. Quando per esempio il rischio è elevato, si concede di lavorare per la messa in sicurezza di stabili, scarpate, ecc”.
Asfaltatori, "i mesi centrali dell'anno sono i più importanti"
Oltre ai lavoratori edili per i quali è stata concessa una deroga, a non chiudere per le ferie sarà l'intero settore della pavimentazione stradale. "Per questo settore ci sono questioni tecniche da affrontare", spiega Paolo Locatelli, presidente della Commissione paritetica delle pavimentazioni stradali. "Posare l'asfalto durante i mesi freddi è controindicato, per questo sono privilegiati i mesi centrali dell'anno: da aprile a settembre". Ma c'è anche una questione contrattuale: "le imprese del settore devono garantire il pagamento -dedotte le vacanze- di almeno 1'900 ore all'anno. Se escludiamo i mesi di gennaio e dicembre, dove è difficile posare l'asfalto, ecco che abbiamo un periodo di dieci mesi nei quali le ditte devono poter garantire questo monte ore".
Il dibattito sulle ferie
"Le ditte miste", continua Locatelli, "ovvero quelle attive sia nel settore dell'edilizia sia in quello delle pavimentazioni, le prime due settimane di agosto chiudono entrambe le attività. Ci sono però operai del settore edili che iniziano a lamentarsi del fatto che siano obbligati ad andare in vacanza nel periodo più caldo e caro dell'anno, dove molte persone sono in ferie. È un dibattito infinito e la questione -a mio modo di vedere- non verrà mai risolta", conclude Locatelli.